Le scelte di campo ora saranno importantissime e potrebbero indirizzare il primo quarto di stagione in un senso o in un altro. Garcia dovrà scegliere come ruotare i suoi uomini in vista del doppio impegno e come preparare le prossime partite: se continuare ad utilizzare una tipologia di gioco che lasci libertà ai giocatori o se compattarli comprendendone le caratteristiche a pieno. È pur vero - va detto - che anche Spalletti commise i suoi errori al primo anno con questo gruppo (seppur fosse pieno di altri elementi come Insigne, Mertens, Fabian etc.) e quindi il francese va aspettato. Su ogni posto di lavoro c'è bisogno di assestarsi e di capire come muoversi, e questa comprensione globale può interessare l'immediato o metterci un po' a partire. Il Napoli per i media e per i tifosi non ha tempo, ma nel calcio c'è sempre modo di recuperare gli errori. L'Inter, l'anno scorso, era fuori dalle 4 di Champions fino a 6-7 giornate dalla fine, quando esplose e conquistò anche la finale della competizione. Finì al terzo posto nonostante 13 sconfitte in campionato. Il Napoli deve ovviamente ritrovare compattezza tra i reparti e il gioco che lo contraddistingue, ma pare difficile pensare che si possa portare avanti una stagione deludente. Lo si dirà comunque alla fine.
Un viatico verso il cambiamento (in meglio?) di questa squadra e del suo modo di dominare le partite può essere l'inserimento di Lindstrom, acquisto comunque su cui De Laurentiis ha voluto investire. Un ragazzo su cui c'erano gli occhi del Liverpool (come su Gabri Veiga ndr) ma che ha preferito venire a Napoli per giocare più spesso ed essere protagonista in Champions e in un campionato con valori elevati. Un calciatore di livello assoluto soprattutto nella verticalità del suggerimento alla punta (in questo senso, forse, anche in Champions potrebbe essere una chiave dato il gioco più moderno rispetto alla Serie A). Che sia quindi per sostituire Politano a Genova o a Braga, per Garcia è quasi sicuramente arrivato il momento di integrare Lindstrom nei meccanismi offensivi. Forse persino con un 4-2-3-1 che (ci) sembra più adatto alle idee del tecnico francese nonostante i grossi rischi di equilibrio che potrebbero poi porsi. Jesper può realmente mostrare al campionato che anche il mercato del Napoli ha avuto una sua direzione precisa.
Di Mattia Fele
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