Il Napoli ritrova il successo e batte 2 a 1 la Lazio all’Olimpico. Prestazione maiuscola per carattere e capacità di adattarsi continuamente al contesto gara, imponendo la propria supremazia tecnico/tattica soprattutto nel secondo tempo.
editoriali
Lazio-Napoli, l’analisi tattica: gli azzurri si adattano ed impongono il loro gioco
Squadre che si specchiano nell’1-4-3-3 e che hanno nei principi della zona difensiva il caposaldo della fase di non possesso. La corretta lettura della palla coperta o scoperta, ovvero se l’avversario abbia tempo e spazio libero per una giocata, sia individualmente che di reparto, è l’architrave della struttura difensiva. Spalletti e Sarri sono tra i migliori allenatori italiani a trasmettere questo fondamentale. Uno, Sarri, più estremo dell’altro, Spalletti, più conservativo.
Tuttavia, a fare la differenza, è stata la migliore gestione degli azzurri nelle transizioni negative, cioè al momento della perdita del possesso, e nelle azioni di pressing e pressione per schermare lo spazio tra la prima e seconda linea (centrocampo e difesa).
Il Napoli sbanca l'Olimpico: battuta la Lazio anche nel gioco delle super coppie
Del resto, seppur attuando un simile pressing ultra-offensivo con le coppie Zielinski-Osimhen per il Napoli e Savic-Immobile per la Lazio deputati a oscurare i rispettivi registi avversari, Lobotka e Cataldi, è stata premiata la squadra più aggressiva a scalare in avanti – Kim si alzava su Milinkovic quando la Lazio saltava la linea di pressione con il lancio sul serbo – e che durante la fase di sviluppo e manovra avversaria è riuscita ad essere più corta e compatta. Il Napoli ha vinto nei dettagli.
In aggiunta, la circolazione del pallone degli azzurri è stato più redditizio nella ricerca di vantaggi posizionali, trovando tracce di passaggio migliori nei corridoi centrali, grazie al lavoro di Zielinski e Anguissa. Quest’ultimo che ha fornito una prestazione sensazionale, da 8 in pagella.
Per attaccare il sistema difensivo delle squadre di Sarri è necessario per farli perdere compattezza attaccare il lato debole con insistenza e velocità. Termini che si addicono anche ad aggettivare Kvara, spina nel fianco biancoceleste per la capacità di essere dentro in ogni azione di rifinitura.
Il gol del georgiano descrive bene un duplice errore. Errore della zona della Lazio su cross dal fondo, dopo calcio d’angolo, di Anguissa, dimenticando la possibilità di un passaggio dietro. Errore punito dalla sensibilità di Kvara di essere diabolico nel far perdere le proprie tracce in area di rigore e battere a rete in modo netto e preciso.
Ingressi di Raspadori ed Elmas, solo cambi per far rifiatare i titolarissimi?
Da sottolineare l’ingresso di Raspadori e Elmas a parti invertite rispetto nella gara col Lecce, col macedone trequarti e il 99 più largo sulla sinistra.
Partita godibile, Lazio che resta una serie pretendente per la corsa Champions. Il Napoli, invece, se riuscisse ad accelerare il processo di inserimento dei nuovi acquisti nelle idee e sistema di gioco di Spalletti, sarebbe da corsa Scudetto.
Mister Bruno Conte
Uefa C
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