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editoriali

La nuova Juventus non perde il “vecchio” vizietto: e ora fa all-in su Giuntoli

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La Società bianconera allunga le proprie mani in casa azzurra

Emanuela Castelli

La Juventus non perde il "vizietto" di guardare e affondare le mani in casa Napoli. E ora vorrebbe ripartire dal DS azzurro, Cristiano Giuntoli

Juventus, mani in casa Napoli: ora vorrebbe Giuntoli

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Il nuovo corso della Juventus riparte da Cristiano Giuntoli. O, almeno, questa sarebbe la volontà dei nuovi dirigenti. Il DS azzurro, con i colpi messi a segno questa estate, ha acceso i riflettori su di sé, diventando il sogno, nemmeno troppo proibito, della Società bianconera, alle prese con una rivoluzione amministrativa e dei quadri dirigenziali, a cui è stata indirettamente costretta dalla Exor di John Elkann in seguito alle intricate vicende giudiziarie da cui è coinvolta. La Juventus, dunque, non si toglie il "vizietto" di guardare in casa Napoli e, dopo Gonzalo Higuain e Maurizio Sarri, vorrebbe acquisire le prestazioni professionali di un altro fuoriclasse partenopeo, le cui mirabolanti gesta non si svolgono sul terreno di gioco ma fuori dal rettangolo verde. Al telefono. Su centinaia di voli che portano lui ed il suo team in giro per il mondo. Iconica la foto che ritrae il DS al cellulare: simbolo di un lavoro infaticabile, che non si ferma mai e che, durante le pause di campionato, si intensifica fino a diventare spasmodico. Non deve né può stupire l'interesse - vivissimo - della Juventus per il DS azzurro: la scorsa estate, Giuntoli si è reso protagonista di un imprevedibile ed insperato capolavoro, fatto di colpi visionari, coraggiosi, quasi mistici. La vendita di Kalidou Koulibaly al Chelsea doveva e poteva lasciar presagire che il DS stava mettendo a segno il frutto di un lavoro intelligente e certosino: il muro senegalese aveva un solo anno di contratto. Concedergli di arrivare a scadenza e perderlo a zero, come era accaduto con i big Insigne e Mertens era più di un'ipotesi ma, complice la volontà del calciatore di fare un ultimo regalo nelle casse del Napoli, Kalidou è andato via portando alla Società azzurra ben 40 milioni. Da quel momento, una serie inarrestabile di acquisizioni visionarie. A partire da Kime Kvaratskhelia, che è andato a pescare in mercati spesso snobbati, come quello orientale. Due veri gioielli, due acquisti coraggiosi, perché non era mica detto che i due calciatori si sarebbero adattati con tale velocità alla Serie A e al palcoscenico roboante della Champions League. Poi le fitte trame tessute per portare in azzurro Raspadori e Simeone (quest'ultimo in prestito), ed anche Ndombele (anche lui in prestito). Massima resa, minima spesa. Contenti tutti: i calciatori, la proprietà, i tifosi. Un plebiscito, dopo un avvio d'estate discussissimo e teso. Ma Giuntoli ha saputo aspettare, stringendo i denti in tempo di tempesta, consapevole che prima o poi quella scia pesante di proteste sarebbe evaporata, magia dopo magia, vittoria dopo vittoria. E adesso la Juventus, che vuole "ripulirsi" dal fango dell'inchiesta Prisma, è chiamata a darsi nuove prospettive. Un volto nuovo. Che potrebbe corrispondere a quello di Cristiano Giuntoli. La Juve allunga le proprie mani in casa Napoli, e prova a strappare ai partenopei il suo diamante. Il fuoriclasse che non gioca ma immagina il gioco e lo costruisce dal di fuori.