Tutto questo per arrivare al rinnovo di Kvaratskhelia, a Napoli tanto chiacchierato perché (giustamente) suona assurdo che il miglior giocatore insieme ad Osimhen guadagni soltanto 1 milione e mezzo circa a stagione. Non che ci importi riempire le sue tasche o muovere una qualche critica al Napoli, che all'epoca si mosse in modo congruo al talento attuale di un calciatore che veniva dal Rubin Kazan e dalla Dinamo Batumi. Il punto è che da quel tempo ne è passata di acqua sotto i ponti ed anche bellissima. Kvara ha incantato il mondo e, nonostante il suo contratto scada nel 2027, qualcosa andrà fatto per cambiare l'ingaggio. Più che altro per avere la speranza di tenerlo con sé per altre stagioni: non adeguare lo stipendio al suo valore sarebbe come darlo in semplice pasto a qualsiasi club economicamente più forte che possa provare a farlo suo offrendogli già "solo" il quadruplo. Potrebbe succedere persino in Italia (anche se il cartellino toccherebbe il 100 milioni attualmente ndr). Gli agenti del georgiano provano ad essere cauti e si dicono felici per non creare polemiche con la società, che nel frattempo s'è messa di traverso contro i giornalisti che parlavano di trattativa già in corso.
La realtà è che forse no, nessuno sta trattando ma che sì, ciò che è giusto è che lo si faccia a breve. In un Napoli così forte nel collettivo, avere due come Kvaratskhelia e Osimhen fa una differenza immensa tra un'ottima e una straordinaria squadra. E perderli entrambi (perché è molto probabile che Osimhen venga ceduto a stagione 2023-24 conclusa) sarebbe distruttivo per una squadra che già ad oggi sta cercando di (ri)scoprirsi tatticamente e tecnicamente come pensiero unico. Giusto per dire, Khvicha percepisce meno di Osimhen, Di Lorenzo, Zielinski, Lobotka, Simeone, Raspadori, Politano, Anguissa, Demme, Mario Rui, Lindstrom, Olivera. Nulla togliendo ai grandi professionisti appena menzionati, l'apporto anarchico e clamorosamente estetico-funzionale che dà Kvara alla squadra (e che darebbe a ogni squadra, perché il talento è "uguale" in tutto il mondo) è difficilmente ripetibile. Anzi, anche a guardarsi indietro si fa fatica a trovarne uno così, pure molto dedito per carisma e personalità alla causa, uno che non vuole mai perdere e che neanche il Napoli dovrebbe voler perdere. O al massimo il più tardi possibile.
Di Mattia Fele
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