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editoriali

«Papà, mi compri la maglia di Kvaratskhelia?»

Gennaro Del Vecchio

Khvicha Kvaratskhelia sta cambiando il Napoli

Si respira aria nuova in città, aria fresca. Napoli ne aveva bisogno. Giusto non insistere più con i senatori di un tempo, così com'è stato giusto rinnovare tutto in una sessione sola. È stato il mercato della scoperta, del 'vediamo questo nuovo giocatore'. Dentro Kim, Ndombelé, Simeone, Sirigu, Østigard, Olivera, Raspadori e Kvaratskhelia. Già, il georgiano. Come lo spieghi il talento del 77 ad un non vedente? Forse neanche la miglior sinfonia di Beethoven ci riuscirebbe. Futuro più che brillante, ma il presente non è da meno e Napoli deve imparare a goderselo. Ha i tratti calcistici di Lavezzi, ma non lo è. Segna e non poco. "Mi ricorda sua Maestà", riferendosi a Maradona, mi disse una persona a me cara. Paragone che non esiste, sia chiaro, ma la conduzione palla al piede dell'ex Dinamo Batumi sta proiettandosi nei maxi schermi più grandi d'Europa.

Come Lupin

Quando ti punta è pronto a farti male, malissimo. Non sai mai ciò che farà, come Lupin: vorresti provare ad anticipare la sua giocata, ma non sai che ne farà ancora un'altra più difficile. Kvaratskhelia è così, diverso da tutti, ma tremendamente talentuoso, tanto da poter fare qualsiasi ruolo offensivo: lo sa chiunque. E continua a divertirsi, come se non riuscisse a convincersi della quantità di calcio presente nel suo corpo: è un viaggio infinito che inizia alla prima di campionato e finisce l'ultima. Nel mezzo un infinito talento che ad ogni giornata riesce a mostrarti qualcosa di nuovo. Chiedere maggiori informazioni a Calabria, vi aiuterà sicuramente a capire la grandezza del giocatore in questione.

Con l'addio di Insigne, Partenope ha conosciuto finalmente un nuovo tipo di ala. Non più regista offensivo, ma esterno puro, quello che 'deve stare con i piedi sulla linea laterale!'. E Kvara lo fa benissimo: puoi servirlo sul lungo o sul corto, potrebbe puntarti ed accentrarsi oppure prendere il fondo. Il georgiano è un quadro che va scoperto, osservato in tutti i suoi dettagli, quelli non visibili ad occhio nudo, solo per i più attenti. Ed è proprio grazie a questi particolari che si arriva a capire la grandezza del 2001. Ed è per questo che bisogna ritornare al titolo, al desiderio di voler indossare la casacca del proprio calciatore preferito. Perché a chi non è capitato da bambino di sognarla? È proprio così che nascono nuovi cicli indimenticabili, dai piccoli gesti, dal "mi compri la maglia di....?". Come un invito a nozze che proprio non puoi rifiutare. Da qualche mese a questa parte, Napoli è stata occupata da persone 'amanti della settantasette'. Amanti del calcio, del talento, quello vero. Non ci resta che godere del suo football ed ammirarlo senza far rumore, senza pressione. Perché Giuntoli ha acquistato un UFO sulla sinistra. Esatto, è la parola migliore per definirlo. Di un altro mondo.

Di Gennaro Del Vecchio

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