77 motivi per amarti, uno per non perdonarti: Kvara, uno come gli altri

"Come si fa a non amarti caro Kvara? Sei arrivato da sconosciuto e ti sei presentato a Napoli con eurogol alla prima contro il Monza. Hai fatto tornare speranza nei cuori di noi tifosi napoletani. Ma te lo ricordi il gol spaziale contro l’Atalanta? Erano in 7 a marcarti, ma tu eri una furia, sembravi un marziano, niente e nessuno poteva fermarti. È stato uno dei pochi gol che è riuscito a farmi perdere completamente la voce. E poi lo Scudetto, il tanto desiderato tricolore. Mi hai dato probabilmente la gioia più bella della mia vita.

Grato per ciò che hai fatto, ma ti dimenticherò al più presto

Però, caro Kvara, come si fa a non provare rabbia? In un’annata, per ora, più che positiva dove siamo in testa alla classifica, dove tutto sembra andare verso il lato giusto, tu vai via. Abbandoni la nave senza nemmeno voltarti indietro. La tua decisione di oggi è frutto di pensieri che hai in testa da luglio quando già volevi salutarci, ma lì l’avrei accettato senza nessun problema. Cosa non andava? Sei l’idolo dei tutti, per strada ci sono quasi solo maglie con il numero 77. Sei al centro del progetto di un grandissimo allenatore che ha lottato con i denti per tenerti qui al suo fianco. Che non mi vengano a dire che è colpa del Presidente, che doveva avere più soldi o altro. Avevi l’opzione di restare rinnovando ad alte cifre, per quelli che sono i nostri standard, e potevi scrivere nuovamente la storia. Hai preferito mollarci, ma va bene così. Ci siamo abituati nel corso degli anni a queste situazioni. E quindi, caro Kvara, ringrazio il te calciatore per tutto quello che hai fatto, hai sudato ogni secondo disputato con la nostra maglia. Il Kvara uomo, invece, me lo dimenticherò al più presto".

A cura di Alessandro Giglio

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