Dalla concorrenza bruciata con il Rennes allo scudetto conquistato, passando attraverso prestazioni sublimi sfornate con la maglia azzurra: il centrale sudcoreano lascerà il club campano e firmerà per il Bayern Monaco
Impassibile, intangibile, dominato dalla freddezza. Saldo con i piedi per terra, senza muovere neppur un dito. Il Napoli resta "fermo a guardare" e lascia andare via Kim Min-Jae, Ernia non ha fatto altro che anticipare l'atteggiamento assunto dal club azzurro. Perché il conto alla rovescia per l'ufficialità dell'addio è già cominciato, sono giorni cruciali per il trasferimento del centrale sudcoreano in Baviera.
Tutto si sgretola in fretta, per alcuni attimi si perde la capacità di respirare e il timore prende il sopravvento. Ciononostante, il club azzurro è rimasto impietrito, indifferente, dinnanzi al desiderio del difensore di lasciare il club con il quale, forse, ha raggiunto l'apice della sua carriera. Già perché Kim in meno di 365 giorni ha scritto una pagina rilevante, leggendaria, memorabile della storia del Napoli. Approdare in Serie A, avere un impatto tanto devastante e per di più centrare lo scudetto dopo un'astinenza perdurata un trentennio, è un'impresa da eroi. Lecito, dunque, che un eroe come Min-Jae decida di lasciare il campionato italiano e di firmare per il Bayern, una dei club più prestigiosi al mondo.
Un anno per diventare protagonisti e... lasciare il Napoli: l'addio doloroso al club azzurro
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Lo scetticismo regnava sovrano quando il Napoli riuscì a bruciare la concorrenza del Rennes e si aggiudicò le prestazioni del calciatore. Raccogliere l'eredità gravosa di Koulibaly, andato via in quel modo poi, non era una mansione agevole. Tuttavia, l'onere più arduo è rappresentato dal tentativo di spazzare via le critiche ricevute in principio e dimostrare alla tifoseria partenopea il proprio potenziale. D'altronde, straordinario.
Kim ha conquistato la fiducia e l'affetto dei sostenitori del Napoli con prestazioni incredibili. Grinta, determinazione e risolutezza: queste le caratteristiche fondamentali le quali hanno consentito all'ex Fenerbahce di ambientarsi rapidamente ed infondere speranza nel cuore dei tifosi azzurri. Una stagione memorabile culminata con il tricolore e la nomina di miglior difensore della Serie A. Uno dei leader silenziosi di una squadra che ha incantato l'Italia e l'Europa intera. Velocità, tecnica, forza fisica ed esplosività, senza considerare la fermezza, usuale del suo animo: insomma, il soprannome "The Monster" calza a pennello!