Un anno per diventare protagonisti e... lasciare il Napoli: l'addio doloroso al club azzurro
—Lo scetticismo regnava sovrano quando il Napoli riuscì a bruciare la concorrenza del Rennes e si aggiudicò le prestazioni del calciatore. Raccogliere l'eredità gravosa di Koulibaly, andato via in quel modo poi, non era una mansione agevole. Tuttavia, l'onere più arduo è rappresentato dal tentativo di spazzare via le critiche ricevute in principio e dimostrare alla tifoseria partenopea il proprio potenziale. D'altronde, straordinario.
Kim ha conquistato la fiducia e l'affetto dei sostenitori del Napoli con prestazioni incredibili. Grinta, determinazione e risolutezza: queste le caratteristiche fondamentali le quali hanno consentito all'ex Fenerbahce di ambientarsi rapidamente ed infondere speranza nel cuore dei tifosi azzurri. Una stagione memorabile culminata con il tricolore e la nomina di miglior difensore della Serie A. Uno dei leader silenziosi di una squadra che ha incantato l'Italia e l'Europa intera. Velocità, tecnica, forza fisica ed esplosività, senza considerare la fermezza, usuale del suo animo: insomma, il soprannome "The Monster" calza a pennello!
In meno di un anno ha rapito il cuore della tifoseria; sugli spalti uno dei tipici cori da stadio era dedicato proprio al centrale sudcoreano. Ha fatto innamorare Napoli ed ha consentito alla città dal cuore d'oro di coronare un sogno inappagato per un'eternità. I ringraziamenti ad uno dei difensori più forti al mondo, ad uno dei più determinanti. "Gamsahamnid", l'espressione di gratitudine coreana appropriata in più situazioni e probabilmente non esiste occasione migliore per omaggiare il perno della vincente retroguardia del Napoli.
A cura di Edoardo Riccio
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