00:13 min

editoriali

Spalletti ha finalmente il gruppo che voleva, quello dei “destini forti”: ode a Juan Jesus

Sara Ghezzi

Juan Jesus il soldato di Mister Spalletti

Il Napoli di questo inizio stagione sembra nettamente più forte nonostante l'addio dei senatori dello spogliatoio. Una squadra sempre pronta a lottare l'uno per l'altro e che non ha nessuna prima donna da far primeggiare, ma viaggiano tutti verso la stessa direzione: il risultato. Tra gli artefici di questo gruppo così unito c'è sicuramente Luciano Spalletti, ma ci sono anche due azzurri da non sottovalutare. Salvatore Sirigu e Juan Jesus. Il primo la chioccia perfetta per Meret e uomo spogliatoio, il secondo l'esempio di professionalità.

Juan Jesus l'ex giocatore rinato a Napoli

Il difensore brasiliano è arrivato a Napoli la scorsa estate. Lo ha fatto da svincolato con il peso di essere definito da tutti ormai un ex giocatore, nonostante avesse ancora solo 30 anni. Il suo acquisto fece storcere il naso a molti tifosi eppure con il tempo il numero 5 azzurro è riuscito a ritagliarsi il suo spazio facendosi trovare pronto. Infatti Juan Jesus ogni volta che è stato chiamato in causa è riuscito nel suo compito portando a casa prestazioni più che sufficienti. Ma non solo, la scorsa stagione è riuscito nell'impresa di non far sentire la mancanza di Koulibaly formando con Rrahmani una difesa quasi insuperabile. Certo sul suo curriculum azzurro c'è la macchia di quell'autogol sfortunato contro lo Spezia che fece valse 3 punti in meno, ma è solo un puntino piccolo in una tela che gli è valsa il rinnovo quest'estate perché oltre quell'episodio c'è anche un gol e molto altro. Il Napoli e Spalletti gli hanno dato ancora una volta fiducia e anche quest'anno è lì a sorridere, allenarsi duramente e festeggiare i propri compagni. Nessuna parola fuori posto per il poco spazio, nessuna lamentela, perché la squadra viene prima di ogni personalismo.

Anche questa volta il soldato Juan ha risposto presente

In questo inizio di stagione ha disputato solo due partite entrambe da titolare. Spalletti lo ha scelto contro lo Spezia per far riposare Kim e contro l'Ajax al posto dell'infortunato Rrahmani. Sia in campionato che in Champions, dove è tornato dopo 3 anni e mezzo, Juan Jesus è stato protagonista di buone prestazioni. Contro i liguri non ha fatto sentire minimamente l'assenza del coreano (sempre più imprescindibile per gli azzurri). Infatti ha arginato bene Nzola (non un cliente semplice) chiudendogli diverse possibilità, certo ha sofferto un po' in fase di impostazione, ma in sostanza la sua sufficienza l'ha più che meritata. In settimana il tecnico azzurro lo ha scelto per sostituire Rrahmani e anche in questo caso Juan ha risposto presente mostrandosi concentrato e sul pezzo nonostante il poco minutaggio. Se l'arbitro non gli avesse fischiato quel calcio di rigore probabilmente la sua poteva definirsi una partita praticamente perfetta.

Il difensore kosovaro mancherà per un bel po' e toccherà a lui ed Ostigard sostituirlo. Se continua così Spalletti può sentirsi al sicuro perché il soldato Juan Jesus non sarà di certo il centrale migliore al mondo, ma il suo compito lo ha sempre svolto nel migliore dei modi trasformandosi sempre in esempio per i compagni.

A cura di Sara Ghezzi

© RIPRODUZIONE RISERVATA