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editoriali
(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Cari lettori e care lettrici di CalcioNapoli1926.it, il campionato è andato in letargo per lasciar spazio ai Mondiali del Qatar che hanno visto la vittoria dell'Argentina. Ripercorriamo questa prima parte di stagione che ha visto il Napoli dominare in Champions League e in Serie A dando i voti ai giocatori. È arrivato il momento del soldato Juan Jesus, colui che in questa squadra sembrava dovesse avere un ruolo marginale, ma che ha sempre risposto presente con professionalità e passione. Lo ha fatto la scorsa stagione quando Koulibaly era impegnato con la Coppa d’Africa. Lo ha rifatto quest’anno con l’assenza di Rrahmani per questo motivo non può che meritare un bel 7+.
Quando lo scorso anno il Napoli annunciò Juan Jesus la maggiori parte dei tifosi, se non tutti non compresero questa scelta della società e di Spalletti. Perché puntare su un giocatore ormai non più giovanissimo e che non giocava da quasi due anni? Poi il brasiliano è sceso in campo e ha dimostrato che una chance la meritava. Nel periodo tanto temuto dell’assenza di Koulibaly, il comandante azzurro, lo ha sostituito alla grande creando con Rrahmani una difesa solida e capace di condividere lo scettro di miglior retroguardia della scorsa stagione con il Milan campione d’Italia. Prestazioni che hanno spinto il club azzurro al rinnovo dandogli fiducia e offrendo ai giovani nuovi arrivi un leader e un esempio nello spogliatoio.
Il debutto in questa stagione è arrivato il 10 settembre contro lo Spezia quando ha giocato la sua solita partita pulita al posto di Kim. Poi il suo minutaggio è salito con l’infortunio di Rrahmani sostituendolo egregiamente e alternandosi con Leo Skiri Ostigard. Il picco stagionale è arrivato contro il Bologna quando prima si fa trovare fuori posizione sul gol del vantaggio di Zirzkee e poi segna quello del pareggio aprendo la rimonta azzurra. Poi però Juan Jesus ha sempre mostrato lucidità e tranquillità, ma soprattutto un forte senso di appartenenza per una maglia ed una società che gli hanno dato fiducia quando quasi nessuno lo avrebbe fatto. E poi un po’ di sano romanticismo non guasta mai, ma quanto sono belle quelle dediche sdolcinate a Napoli che fa con simpatia sui social? Per questo gli vogliamo bene, non sarà il difensore più forte del mondo, ma è un grande uomo e un grande professionista.
A cura di Sara Ghezzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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