Eppure la partita non iniziò bene per gli Azzurri. Dopo sette minuti la Francia passò in vantaggio con un rigore trasformato da Zidane nel modo più beffardo possibile: cucchiaio del 10 transalpino a beffare Buffon, la palla colpì la parte inferiore della traversa e si posò, purtroppo, al di là della linea di porta, disilludendo i tifosi azzurri che credevano che la sfera non fosse entrata. La reazione dell'Italia fu veemente e riuscì a trovare il pareggio su azione da calcio d'angolo dal 19° minuto: cross perfetto di Andrea Pirlo e stacco imperioso di Marco Materazzi a rimettere le cose a posto. Al 60° l'Italia passò anche in vantaggio, ma Luca Toni era in leggero fuorigioco. Dopo 90 minuti, dunque, la parità non fu spezzata e si andò ai supplementari. Al minuto 110 l'episodio chiave del match: Materazzi fu colpito da una testata al petto da Zidane, il quale fu espulso dopo un incredibile conciliabolo di proteste transalpine. Iconica l'immagine di Zidane che lascia il campo sfiorando la Coppa. Il risultato non si sbloccò e, dunque, per la seconda volta nella storia la finale dei Mondiali fu decisa ai rigori (la prima nel 1994 sempre con l'Italia protagonista).
Gli Azzurri avevano sempre perso in questa lotteria ai Mondiali, ma la Dea Bendata baciò gli Azzurri, i quali non sbagliarono mai. Decisivo l'errore di Trezeguet, il quale non ebbe la stessa fortuna di Zidane in precedenza: palla sulla parte inferiore della traversa, ma stavolta la sfera non varcò la linea di porta. Fabio Grosso, l'uomo della provvidenza con Australia e Germania, si prese la responsabilità di tirare l'ultimo rigore, spiazzando Barthez e facendo urlare di gioia una nazione intera. Capitan Cannavaro, poi, alzò la coppa al cielo a Berlino.
A cura di Domenico D'Ausilio
©RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA