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editoriali
BOLOGNA, ITALY - SEPTEMBER 24: Victor Osimhen of Napoli reacts after he is substituted during the Serie A TIM match between Bologna FC and SSC Napoli at Stadio Renato Dall'Ara on September 24, 2023 in Bologna, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
La notte a cavallo tra il 26 e il 27 Settembre è dedicata a tutti coloro che pensavano che ci potesse essere un limite al peggio. Quasi come una maledizione, il tutto però comincia con la sciagurata notte del Maradona contro la Lazio che ha fatto entrare Napoli e il Napoli in un vortice di negatività dal quale si farà fatica ad uscire in tempi immediati.
Ritornando a noi, come un fulmine a ciel sereno, in un'autunnale quanto classica serata di fine Settembre, dal nulla diviene di pubblico dominio un comunicato di tale Roberto Calenda, agente di Victor Osimhen. In ballo c'è un video pubblicato sul proprio profilo social dal Napoli all'interno del quale il nigeriano ritiene che ci sia una diffamazione della propria persona. Affermazione quanto meno pretestuosa, ma magari legittima se si pensa alle varie sfaccettature che possono avere i caratteri umani. Il punto però non sarà mai questo. Non prendiamoci in giro, Victor, il problema ha questioni ben più radicate nel tempo. Un qualcosa magari inerente al celeberrimo "vil danaro", per dirne una. La gestione della tua persona non sarà stata probabilmente ineccepibile, ti sono state promesse cifre ancora non ufficializzate, ti è stato messo davanti un tecnico che non riesce a valorizzare tutto il potenziale che potresti esprimere, ti sono successe parecchie cose negli ultimi mesi. Quanto accaduto a Bologna non sarà mai giustificabile, ma è ampiamente risolvibile, d'altronde la foga agonistica del momento può giocare brutti scherzi. Una rondine non fa primavera, ma due cominciano a far sbocciare un mazzo di tulipani. Se il primo errore te lo si lascia passare, il secondo diventa inaccettabile, soprattutto con tali modalità. Soprattutto alla vigilia di un match quasi spartiacque per le sorti della stagione. Soprattutto perché arrivato in un momento di raduno a cena con i compagni. Soprattutto perché, fosse anche solo per riconoscenza, un rapporto come quello avuto con la dea Partenope merita una fine dignitosa. E allora, caro Victor, se c'è qualche problema, parliamoci e discutiamone. Lo merita la società, lo meritano i tuoi compagni, lo merita il bene che ci siamo voluti e che ci vogliamo. Lo merita la piazza che ti ha reso uomo.
A cura di Ugo Casadio
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