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Per battere la Juventus "ci serve una scossa", ripetevamo da qualche giorno. E l'area flegrea risponde, dal mattino, con una scossa di magnitudo 3.4. Il Maradona è sold out. Venduti anche circa 1500 tagliandi nel settore ospiti, anche se si fatica a individuare un accento piemontese tra i supporters bianconeri. Ma tanti juventini sono presenti nei settori ordinari, essendo la comunità bianconera a Napoli largamente presente. Uniche novità di formazione Juan Jesus e Traore.
Il Napoli parte aggressivo; vuole fare la partita e ci riesce, anche se un'occasione importante è proprio per i bianconeri con Vlahovic, fortunatamente sprecata malamente. Ci sarebbe subito un possibile rigore per gli azzurri, ma è difficile dirlo considerando che Dazn vende sempre più cari i replay. L'arbitro nel frattempo ci regala un'emozione straordinaria: l'uso "normale" dei cartellini gialli, cosa questa che sconvolge la compagine bianconera. Al 33° arriva il palo della Juve, probabilmente in fuorigioco. Gli azzurri rispondono con un paio d'occasioni importanti. Il Napoli è aggressivo e fa la partita, ma ogni tanto rischia qualcosa. Fino al 42°, quando Kvara la mette magistralmente dentro. Si va al riposo sull'1 a 0, con tanti ringraziamenti a Vlahovic che spreca un'altra occasione d'oro. Giocano bene entrambe, con il Napoli che fa la partita e la Juve che riparte, spesso su errori banali.
La ripresa comincia con un'altra occasione bianconera con Miretti lasciato solo in area che fortunatamente spreca. Al 56° ennesimo fallo su Kvara di Cambiaso. Sarebbe giallo ed espulsione. Sarebbe stato troppo bello; l'arbitro Mariani non fischia neanche il fallo. E il compiacimento per la gestione dei cartellini lo ritiro subito. Al 65° entrano Raspadori e Zielinski per Traorè e Politano, mentre Rrahmani affaticato lascia il campo a Ostigard. Al 72° altra perla. L'arbitro ferma il gioco perché Bremer ha i crampi e si siede a terra; quando pensavi di averle viste tutte. Il labiale del direttore di gara però ci dice "ho sbagliato io". Ce ne eravamo accorti. Alla fine all'80° arriva la beffa: tiro di Chiesa che passa sotto le gambe di Oliveira e si infila in rete. 1-1. Cala il gelo. Ma per pochi minuti; il tempo che Osimhen viene atterrato in area ed è calcio di rigore per il Napoli. Sul dischetto il nigeriano sbaglia ma Raspadori sul rimpallo la mette dentro. Napoli in vantaggio, la frase più bella che si possa sentire. Ci sono altri due minuti più il recupero, ovvero altri cinque. Si soffre ma si resiste. Arriva il fischio finale e il Napoli porta a casa una vittoria importantissima. Per il morale, per la classifica, per il Barcellona, per il pubblico e perché, quando si batte la Juve, non si fa mai male.
A cura di Maurizio Zaccone
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