La ripresa comincia con un'altra occasione bianconera con Miretti lasciato solo in area che fortunatamente spreca. Al 56° ennesimo fallo su Kvara di Cambiaso. Sarebbe giallo ed espulsione. Sarebbe stato troppo bello; l'arbitro Mariani non fischia neanche il fallo. E il compiacimento per la gestione dei cartellini lo ritiro subito. Al 65° entrano Raspadori e Zielinski per Traorè e Politano, mentre Rrahmani affaticato lascia il campo a Ostigard. Al 72° altra perla. L'arbitro ferma il gioco perché Bremer ha i crampi e si siede a terra; quando pensavi di averle viste tutte. Il labiale del direttore di gara però ci dice "ho sbagliato io". Ce ne eravamo accorti. Alla fine all'80° arriva la beffa: tiro di Chiesa che passa sotto le gambe di Oliveira e si infila in rete. 1-1. Cala il gelo. Ma per pochi minuti; il tempo che Osimhen viene atterrato in area ed è calcio di rigore per il Napoli. Sul dischetto il nigeriano sbaglia ma Raspadori sul rimpallo la mette dentro. Napoli in vantaggio, la frase più bella che si possa sentire. Ci sono altri due minuti più il recupero, ovvero altri cinque. Si soffre ma si resiste. Arriva il fischio finale e il Napoli porta a casa una vittoria importantissima. Per il morale, per la classifica, per il Barcellona, per il pubblico e perché, quando si batte la Juve, non si fa mai male.
A cura di Maurizio Zaccone
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