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editoriali
Da "Hey Jude" (nota canzone dei Beatles) a Hey Billy il passo è breve: con l'infortunio di Lobotka, Gilmour (si chiama come il frontman dei Pink Floyd ndr) si ritrova catapultato in campo, da titolare, a dirigere la band del Napoli di Conte. Ma niente paura, il ragazzo ha qualità e anche Antonio si fida di lui. Come Ringo Starr, batterista dei Beatles, Billy è stato in secondo piano fino ad oggi: ma ora avrà la sua grande occasione di diventare frontman (sempre come quello dei Pink Floyd ndr).
Proprio di recente Conte aveva sottolineato quanto fosse in difficoltà a tenere in panchina un calciatore con le qualità di Gilmour. Ed ecco che all'improvviso lo scozzese si ritroverà catapultato in campo. Il gigante Lobotka l'aveva relegato in panchina, ma il suo infortunio ha mischiato le carte. Va sottolineata una cosa: è la prima volta da quando lo slovacco è a Napoli che in panchina c'è un suo degno sostituto. Per questo non bisogna preoccuparsi: i due sono molto simili e Conte questo lo sa. Fisicamente i due si assomigliano: la statura è quella, e le caratteristiche anche. Entrambi sono dei tuttocampisti e corrono avanti e indietro diventando preziosi anche in fase di interdizione: dunque, chiamarli registi sarebbe riduttivo. Ovviamente Lobotka è una certezza: è maggiormente abituato a giocare a certi livelli e conosce le dinamiche del calcio italiano. Ma Gilmour viene dalla Premier, un campionato in cui la fisicità la fa da padrone e non faticherà di certo ad adattarsi al nostro calcio.
Al di là delle caratteristiche, c'è da fare un ragionamento: un squadra che ha un progetto ambizioso come quello del Napoli deve avere una rosa profonda in cui l'allenatore si fida di ogni tassello. Non abbiamo dubbi che per Conte sia così: ha fortemente voluto certi acquisti ed ha addirittura derogato alla sua difesa a tre per inserire McTominay. Insomma, non bisogna avere dubbi né paure per l'assenza di Lobotka: il sostituto c'è e dimostrerà subito di essere all'altezza del suo collega di reparto. C'è anche curiosità di vederlo all'opera: fino ad ora abbiamo assistito solo a qualche scampolo di partita nel finale, proprio perché lo slovacco è un robot, non si stanca mai. Ora abbiamo la possibilità di capire subito di che pasta è fatto lo scozzese, fugheremo ogni dubbio sull'investimento voluto da Conte. Empoli e Lecce sono due squadre toste ma abbordabili, due cosiddette piccole che consentiranno a Gilmour di effettuare una fase di rodaggio in vista del Milan (Lobotka è in forte dubbio per quella sfida ndr). La scala del calcio attende un frontman inatteso: dal retro del palco, chitarra alla mano, sarà pronto per eseguire il suo assolo davanti a un pubblico esigente. Ma si sa, chi ha talento non delude: stupisce e lascia a bocca aperta, creando una magica melodia ammaliante.
A cura di Giovanni Frezzetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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