A cura di Giovanni Pietropaolo
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editoriali
LIVERPOOL, ENGLAND - DECEMBER 11: Marek Hamsik of SSC Napoli waves at fans during the UEFA Champions League Group C match between Liverpool and SSC Napoli at Anfield on December 11, 2018 in Liverpool, United Kingdom. (Photo by Ciro Sarpa SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)
Marek Hamsik lascia il calcio. No, non è il primo aprile, ma è la realtà che ci viene sbattuta in faccia. Le dichiarazioni, il post arrivato in mattinata con tutte le immagini della sua carriera chiudono un'era calcistica, in particolare per il Napoli.
L'uomo che ha raccolto il maggior numero di presenze della storia di un club che si avvicina al centenario. Il calciatore che ha superato il goleador degli azzurri, il fenomenale Diego Armando Maradona, senza peccare di superbia. Marek arriva ragazzino qui, con il sogno di giocare e di spaccare il mondo per la società che ha creduto in lui più di tutti e che gli ha dato la possibilità di giocare nel calcio che conta. E lui ha ripagato questa fiducia. Poi arrivano le big, gli acerrimi rivali a promettergli di tutto, a pensare di poterlo comprare. Però poi basta uno sguardo per capire che lui è speciale, dal valore inestimabile. Non serve osservare il suo volto per capire che lui e Napoli sono destinati come marito e moglie che si giurano amore per sempre e non smettono mai di farlo. Marek è un uomo valoroso che in ogni parte di sé richiama la città: la famiglia, i figli, la sua pelle, le sue fortune, la sua crescita e i suoi sentimenti. E non c'erano dubbi che lui potesse rischiare di rinnegare tutto questo.
E se Marek è cresciuto a Napoli, anche i ragazzi partenopei sono cresciuti con il mito di Marekiaro. Ha insegnato a prendersi le proprie responsabilità anche prima di essere capitano, sempre con amore, con rispetto e con il sorriso. Ha dimostrato che i sogni si possono realizzare se ben nutriti. Ha insegnato a farci piangere, a farci gioire e a tenere sempre la testa alta anche nei momenti più bui. Si è adattato a tutto senza mai mostrare negatività e senza creare problemi, portando tutto il peso sulle spalle come un vero amico.
Siamo giunti alla fine di un'epoca, Marek. Poltrone dirigenziali del Napoli possono essere lasciate vuote proprio nell'anno del tuo ritiro. La figura che hai ricoperto ha sempre riecheggiato nelle vie della città, nelle strade dove i bambini giocano al calcio. L'esultanza toccandoti la cresta, le maglie bianche acquistate solo per imprimere la scritta "Hamsik 17". I gol alla Juventus come si dimenticano? O del tuo primo gol in campionato alla Sampdoria? Dei 60 metri palla al piede e gol contro il Milan? Della tua vittima preferita, il Bologna? Il posto è libero, e la speranza che questa volta possa essere esaudito il tuo desiderio.
A cura di Giovanni Pietropaolo
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