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MILAN, ITALY - DECEMBER 12: Cagliari Calcio coach Walter Mazzarri issues instructions to his players during the Serie A match between FC Internazionale and Cagliari Calcio at Stadio Giuseppe Meazza on December 12, 2021 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Ebbene sarà così, Walter Mazzarri è tornato sulla panchina del Napoli dieci anni dopo. Tutti ricordano l'addio sofferto ma ormai inevitabile nell'estate del 2013 dopo aver riportato i partenopei in Champions ventuno anni dopo e aver sfiorato più di una volta il terzo Scudetto. Anche allora il tecnico livornese era sbarcato sul Golfo da subentrante, in sostituzione di Donadoni, protagonista di un inizio di stagione molto deludente al pari di Garcia.
Nessuno può dimenticare le grandi emozioni ed imprese che Mazzarri compì con il Napoli dall'autunno del 2009 per le successive tre stagioni e mezza, dalle tante gare vinte in zona Cesarini ("la zona Mazzarri" per l'appunto) alla vittoria storica per 3-2 sulla Juve, ai successi in Champions e la valorizzazione di top players come Hamsik, Lavezzi e Cavani. Ma non tutti sanno forse che l'allenatore nativo di San Vincenzo aveva già fatto parte della guida tecnica del Napoli alla fine degli anni 90. Terminata la carriera sui campi nelle vesti di centrocampista, il trentasettenne Walter intraprende infatti subito i primi passi "dall'altra parte" sotto l'ala di Renzo Ulivieri ricoprendo il ruolo di vice. Prima arriva l'esperienza in Serie A nel Bologna di Roberto Baggio (1997-1998) e l'anno successivo la breve parentesi partenopea, visto che Ulivieri viene esonerato appena dopo tre giornate. Da quel momento in poi Mazzarri vive i suoi approcci da primo allenatore, cominciando con la Primavera del Bologna e poi assaporando la Serie C, con Acireale e Pistoiese. Annate buone più per familiarizzare con il mestiere che per i risultati ma propedeutiche ai successi degli anni a venire. È l'amaranto il colore che delinea l'entrata nel gotha del calcio italiano, attraverso le caldissime piazze di Livorno e Reggio Calabria. Nella provincia che gli ha dato i natali Mazzarri lavora soltanto una stagione, quella del 2003-2004, che gli è sufficiente però per conquistare un terzo posto finale e la conseguente promozione nel massimo campionato.
Al termine dell'annata il tecnico lascia ancora la Toscana (ma non il mare, minimo comun denominatore della prima parte della sua carriera) per "bagnare" il suo esordio in Serie A con la Reggina. In riva allo Stretto Mazzarri trascorre tre annate durante le quali sotto la sua gestione il team calabrese della coppia gol Amoruso-Bianchi raggiungerà tre salvezza di fila. Straordinaria soprattutto la cavalcata nell'annata 2006-2007 che vede la squadra amaranto arrivare alle soglie della zona Europa malgrado il -11 comminato a causa del coinvolgimento di Calciopoli. Anche a Reggio il lavoro di Mazzarri termina in seguito alla scadenza naturale del suo contratto. La tappa successiva porta il trainer di San Vincenzo a Genova sponda Samp. Due anni, dall'estate 2007 a quella del.2009, che risultano cruciali perché permettono a Mazzarri di consolidare le sue idee calcistiche. Il suo 3-5-2 in cui gli esterni svolgono un compito essenziale si configura come un modello spettacolare e fruttuoso. Lo dimostra la prima annata doriana in cui il tecnico conquista la qualificazione in Coppa UEFA, la sua prima in una competizione europea. Le grandi prestazioni di Cassano e la crescita esponenziale di Maggio contrassegnano la stagione mentre difficoltoso si presenta l'anno seguente con un tredicesimo posto finale non memorabile. L'esperienza genovese si conclude consensualmente con la scadenza del contratto di Mazzarri. A differenza delle volte precedenti il tecnico non riceve subito una chiamata e rimane senza panchina fino all'autunno. È il Napoli a richiedere il suo aiuto per risollevare la squadra da un inizio stagione brutto e senza tracce di gioia e carattere. Qualità che fondano invece il credo calcistico di Walter Mazzarri, il lupo di mare che già dal rocambolesco successo interno con il Bologna torna a fare innamorare i tifosi partenopei. Il resto è storia. A Napoli, dove il tecnico toscano ha vissuto per quattro stagioni, i migliori anni della sua carriera. Un precedente meraviglioso per un ritorno carico di significati.
A cura di Enrico Esposito
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