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Garcia si avvicina al panettone. Ma con un gioco che non lievita

Garcia si avvicina al panettone.  Ma con un gioco che non lievita - immagine 1
Ancora una vittoria contro una "piccola". La qualità dei singoli fa la differenza. Ma quella della squadra è da discount.
Redazione

Chi prima della partita aveva dato un'occhiata alla classifica e ai nomi delle due squadre poteva legittimamente prevedere una gara dal diverso svolgimento. Da un lato una compagine che dopo 10 giornate non ha ancora vinto una partita, che "vanta" il secondo peggior attacco (dopo l'Empoli) e la seconda peggior difesa (dopo il Cagliari). Ultima in classifica, probabilmente destinata alla retrocessione e che, ovviamente, ha cambiato allenatore. Dall'altra i campioni d'Italia, quinti in classifica, con il secondo miglior attacco del torneo. Invece è andata esattamente come chiunque di buon senso poteva aspettarsi: il Napoli la porta a casa, ma non senza qualche sofferenza (specie nella prima frazione di gioco). La porta a casa semplicemente perché ha giocatori qualitativamente troppo superiori agli avversari e poteva perderla solo suicidandosi.

Come gioca il Napoli? Qual è la sua identità?

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Come, prevedibilmente, porterà a casa i tre punti contro l'Union Berlino e l'Empoli, squadre di caratura nettamente inferiore, che non segnano neanche con le mani. I giocatori azzurri ci sono, si impegnano, stavolta restano sul pezzo per lunghi tratti della gara, regalando anche spunti interessanti e godibili fraseggi. E questo è un dato positivo da registrare. Come le prestazioni positive di un vivacissimo Raspadori, di un Politano sempre on fire, di un ormai ritrovato Lobotka. Ma la sensazione resta quella: come gioca il Napoli? Qual è la sua identità? E, soprattutto, dopo 5 mesi possiamo ancora sperare di vederla?


Atalanta-Real Madrid-Inter-Juve...

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Tra novembre e dicembre ci saranno quattro appuntamenti con squadre che nulla regaleranno e alle quali nulla potrà essere regalato. Né spazi, né amnesie (Atalanta-Real Madrid-Inter-Juve). Lì capiremo cosa può fare il Napoli aggrappandosi al talento dei suoi giocatori e al vantaggio di meccanismi ed intese maturate durante lo scorso campionato (non dimentichiamo che la squadra è quella, con solo un Kim in meno). Forse siamo troppo cattivi, gli ultimi risultati infatti sorridono ai partenopei, ma non possiamo dimenticare che come il livello degli avversari si è alzato non abbiamo vinto una partita (Lazio, Milan, Fiorentina, Real Madrid). Tra l'altro tutte giocate al Maradona. Quindi le preoccupazioni ci appaiono legittime. Non ci resta che aspettare. Sperando che panettoni e torroni non toccherà mangiarli a noi. Amari. - di Maurizio Zaccone -

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