Per Garcia le idee sono i giocatori, come ha sempre dichiarato. Vuole calciatori intelligenti e pensanti, che sappiano interpretare più fasi e siano in grado di monitorare l'andamento della partita per cambiarla o adeguarvisi. Poi mette Simeone e Osimhen insieme e prova un 4-4-2 con la mediana Anguissa-Cajuste (che ha fatto bene!) per ben 10 minuti. È sin dalla costruzione un Napoli diverso, come lo stesso Rrahmani ha spiegato nel post. Non si rischia per forza dal basso, si guarda avanti. Pochi passaggi e subito palla verso la porta avversaria. Il possesso palla solo come strumento di controllo o in caso di difese troppo chiuse, come né Sassuolo né Frosinone sono state. Ora arriverà la Lazio ferita da due sconfitte clamorose consecutive contro due squadre che lotteranno per la salvezza, ma il Napoli è una squadra fortissima, tra le prime tre di questo campionato e in grado di fare un'ottima Champions League. Tutto il resto che accadrà sarà circostanziale o dovuto ad episodi. La società il suo lo sta facendo (è quasi fatta per l'ottimo Lindstrom, poi si chiuderà con un centrocampista a meno che non si consideri tale lo stesso danese, come un jolly ndr) anche se in abbondante ritardo rispetto a quanto si potesse fare.
Volendo essere generici, guardando a Juve, Milan, Inter, Roma e Lazio non si vedono sul campo le stesse certezze che ha il Napoli. La stessa superiorità manifesta. Anzi, la Juventus è sembrata sempre la stessa contro il Bologna, con calciatori fuori ruolo e con zero idee per avanzare oltre la metà campo. Il Milan sembra fare tutte le cose che ha sempre fatto con interpreti più esplosivi e giovani, ma non è detto che sia un equilibrio duraturo, è come un essere alla prova ad ogni partita. La Roma anche con Lukaku difficilmente supererà i propri problemi di equilibrio difensivo, la Lazio ha perso qualcosina che rischia di ritrovare proprio a Napoli anche per una questione di mordente. L'Inter è una squadra fortissima, ma ha fatto un mercato incomprensibile. In questo scenario chi si lamenta del Napoli è per forza in malafede. Quello che davvero potrebbe essere migliorato riguarda ambiti come la comunicazione (da rifare da capo) e le infrastrutture, ma sul tecnico guai a muovere una sola parola su questa rosa che si sta anche per rinforzare di parecchio.
Volendo indurre un solo, misero dubbio, ecco quello riguarderebbe Natan. Difensore acquisito per sostituire Kim, ancora desaparecido, bloccato in panchina dalla tenaglie della lingua e del "non conosce il calcio italiano". Kim già conosceva a menadito il congiuntivo imperfetto appena arrivato o aveva fatto la gavetta nella Terza Categoria modenese prima di arrivare al Napoli per adeguarsi all'Italia? Certo, giocava in Europa, ma non c'entra forse fino a un certo punto? L'impressione è che non sia pronto come si sperava fosse, ma per dirlo è veramente troppo presto. Certo è che se non iniziasse a partire titolare dopo le prime 5-6 giornate, allora ci sarebbe qualcosa da dire. Per adesso è un Napoli fortissimo.
Di Mattia Fele
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