La stella
—È pure inutile dirlo o scriverlo. Rafael Leao ha eliminato praticamente il Napoli dalla Champions dopo averlo ubriacato con i suoi movimenti e i suoi leggeri sorrisi nello 0-4 di qualche giorno prima. Non l'ha tenuto Di Lorenzo, non l'ha tenuto Rrahmani, non l'ha tenuto Meret. Così successe anche a marzo 2022 con gol di Giroud, così ancora - pure se in maniera diversa, forse ridotta - nel 2021 con l'1-3 firmato Ibrahimovic. Mentre all'andata di settembre (1-2 per il Napoli ndr) non c'era per infortunio. Insomma questo calciatore è attualmente in Serie A il 50-60% della pericolosità del Milan, anche per timore che incute agli avversari che sanno di dover sempre stare attenti a non lasciargli buchi o troppo campo nella riaggressione. Nei primi metri Leao è in grado di lasciar dietro anche i più veloci difensori del mondo. Non sta vivendo il suo momento migliore quanto a brillantezza ma è comunque un uomo chiave, decisivo e ha dimostrato che contro un Napoli coraggioso (ma il Napoli sarà coraggioso? ndr) può fare totalmente la differenza. Può allungare e distruggere. Poi che sia o meno inferiore a Kvaratskhelia, come in tanti si chiedono, è un altro paio di maniche e lo lasciamo decidere al campo e alle loro carriere. Sono due calciatori molto diversi. Per il Napoli una buona contromossa sarebbe quella di indirizzarlo più verso il centro del campo, luogo del rettangolo che Leao non predilige in fase di possesso palla e in cui potrebbe doversi trovare a che fare con una densità media più elevata di calciatori da dribblare.
Di Mattia Fele
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