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editoriali

Dai folli allenamenti di Garbutt alla doppia beffa per Vinicio: i tecnici stranieri a Napoli

Dai folli allenamenti di Garbutt alla doppia beffa per Vinicio: i tecnici stranieri a Napoli - immagine 1
Rudi Garcia è il tredicesimo allenatore straniero della storia azzurra, "succede" a Rafa Benitez
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Rudi Garcia è il tredicesimo fra i tecnici stranieri della storia del Napoli, "succede" a Rafa Benitez che allenò gli azzurri dal 2013 al 2015. La storia dei partenopei è ricca di allenatori "oriundi" come: Paulo Innocenti, Raffaele Sansone, Attila Sallustro, Bruno Pesaola e Angelo Sormani, ma questi nomi non verranno presi in considerazione, bensì solo quelli non in possesso di passaporto italiano.

Gli allenatori stranieri a Napoli, William Garbutt

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Il primo tecnico del Napoli nel 1926 fu proprio uno straniero: l'austriaco Anton Kreutzer. Gli succedettero il connazionale Bino Skasa, lo svizzero Jean Steiger, l'ungherese Ferenc Molnar e un altro austriaco Karl Fischer. La prima menzione speciale è per l'inglese William Garbutt, uno dei più grandi tecnici del primo dopoguerra, che allenò il Napoli nel suo primo campionato di Serie A a girone unico, restando per ben sei stagioni. Ancora oggi ha il record di panchine nella massima serie con gli azzurri: ben 200. Rivoluzionò il modo di allenare cambiando i metodi d'allenamento, facendo esercitare i giocatori nel dribbling, a colpire la palla di testa ad altezze sempre maggiori e forzando chi usava solo un piede ad usare l'altro, obbligandolo ad indossare una sola scarpa durante gli allenamenti; instaurò quindi una disciplina ferrea, lasciando poco tempo libero ai suoi calciatori. Dopo l'addio dell'inglese, sulla panchina azzurra si avvicendarono due tecnici ungheresi: Karoly Csapkay e Eugen Payer che lasciò nel 1939.


Luis Vinicio

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Per ritrovare un tecnico straniero sulla panchina azzurra i tifosi dovettero aspettare ben 34 anni con l'arrivo di Luis Vinicio nel 1973, il quale restò per tre stagioni, ritornando per altre due stagioni tra il 1978 e il 1980. 'O Lione, inoltre, giocò anche in maglia azzurra dal 1955 al 1960 ed è stato uno degli idoli della tifoseria partenopea, applicando per primo in Italia il gioco del calcio totale all'olandese e sfiorando la vittoria dello scudetto nel 1974-1975, terminando il campionato al secondo posto, a soli due punti dalla Juve. Ferlaino lo esonerò a metà giugno del 1976, impedendogli di disputare la finale di Coppa Italia contro il Verona, vinta 4-0 dal tandem Delfrati e Rivellino.

Vujadin Boskov

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Dopo Vinicio, nel 1994-1195 si presentò sulla panchina azzurra il serbo Vujadin Boskov, il quale aveva vinto lo scudetto con la Sampdoria tre anni prima. Subentrò alla settima giornata all'esonerato Vincenzo Guerini. Boskov non poteva allenare in Italia, non essendo in possesso del patentino come tutti i tecnici stranieri fino alla fine degli anni 90, e fu affiancato da un'altra leggenda degli azzurri, Faustino Cané. Fu sfortunato nella sua prima stagione in azzurro, mancando la qualificazione alla Coppa Uefa per un solo punto. Non riuscì a ripetersi nella seconda, terminando al dodicesimo posto in classifica, con un Napoli ormai lontano parente di quello bello e vincente della seconda metà degli anni 80.

Zdenek Zeman

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Il Napoli retrocesse in Serie B nel 1997-1998 e dopo due stagioni in purgatorio tornò in Serie A. La nuova accoppiata Ferlaino e Corbelli pensarono al boemo Zdenek Zeman per rilanciare il club azzurro, non confermando dunque l'allenatore della promozione Walter Novellino. Il tecnico fu annunciato in pompa magna grazie ai buoni risultati ottenuti con il Foggia e nella Capitale e al suo 4-3-3 super offensivo. Il boemo, però, disilluse la piazza partenopea. Infatti dopo sei giornate e solo due punti ottenuti, viene esonerato e sostituito da Emiliano Mondonico, il quale però non riuscì a evitare la seconda retrocessione consecutiva in Serie B del club azzurro.

Benitez e Garcia

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Il Napoli fallì nel 2004 e arrivò Aurelio De Laurentiis a far rinascere il club azzurro. Nel 2013 arrivò il suo primo tecnico straniero: lo spagnolo Rafa Benitez. L'allenatore riuscì ad attrarre molti calciatori di caratura internazionale come Reina, Albiol e Higuain. L'iberico è l'unico tecnico straniero ad aver conquistato trofei sulla panchina azzurra: nel 2014 vinse la quinta Coppa Italia e la seconda Supercoppa Italiana della storia del club. È, dunque, da considerarsi il tecnico che ha avviato il Napoli ad essere un club di respiro internazionale. Dopo nove stagioni, quindi, arriva il secondo tecnico straniero dell'era De Laurentiis - il primo francese della storia azzurra - Rudi Garcia. È chiamato al non facile compito di raccogliere l'eredità di Luciano Spalletti, colui che ha riportato lo scudetto all'ombra del Vesuvio dopo 33 anni. Dopo la conferenza di presentazione e sui social ha già conquistato i tifosi del Napoli e a noi non resta che augurargli buon lavoro.

A cura di Domenico D'Ausilio

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