La prima coinvolge sicuramente i palloni toccati da Lobotka, che molto poco spesso ha rifinito tra i centrali: di più lo facevano le mezzali a turno o erano i terzini a far partire le azioni. Terzini che davano ampiezza alternandosi bene agli esterni d'attacco. Molto peculiare e interessante la rotazione tra i centrocampisti: Zielinski prima a sinistra e poi a destra, Cajuste molto vicino a Osimhen come Anguissa in alcuni tratti. Garcia vuole un'area riempita, ricca e coperta di giocatori offensivi e lo ha dimostrato (in questo anche Gabri Veiga è un ottimo acquisto: vede gli spazi come nessuno nella rosa del Napoli a livello di centrocampisti). In sostanza è un Napoli molto più verticale già da subito, o almeno questo è ciò che appare ad una prima veloce occhiata di 90' che contano. Poco palleggio orizzontale, si ricerca un recupero palla alto e negli spazi è il devasto per gli avversari. Di più, com'è logico, gli individui iniziano a pesare di più perché migliorano le proprie qualità: Zielinski è stato semplicemente delizioso e ingiocabile. Osimhen anni fa veniva criticato per il suo "calpestarsi i piedi" e ora è sopraffino nelle finalizzazioni e nei movimenti sempre preciso e tecnico. Dell'anno scorso è rimasta la consapevolezza, tolto questo pare un altro Napoli. Forse ancora più tagliato per attaccare al cuore le difese in volata, meno ragionato e pensante.
Questo, chiaramente, implica una maggiore attenzione necessaria nella fase difensiva. Il Napoli vuole fare la partita ma chiudere le azioni velocemente, un po' come un tennista che scarica il vincente dopo pochi colpi in uno scambio. Questo porta a meno possesso palla e quindi a più occasioni per gli avversari, in un certo senso: servirà compattezza e che difendano tutti. Un'altra nota è su Anguissa: centrocampista ormai totale e di superiorità completa, imprescindibile per quanto si cerchi una sua alternativa. Per Garcia può fare anche il centrale (lì è stato anche clamorosamente provato Ostigard: è un tentativo interessantissimo) al posto di Lobotka in caso di assenza o di altro tipo di ricerca. Garcia non ama l'estetica, ama attaccare e segnare. Ama follemente l'efficacia, forse anche più di Spalletti. L'educazione sentimentale del Napoli sta cambiando e non di poco. Per questa ragione i tifosi e gli opinionisti o chi per loro dovranno un po' attendere: non sarà un Napoli pronto subito o comunque verrà fuori sempre meglio rispetto all'uscita precedente. Per ora Rudi Garcia ha dimostrato di essere una persona che va al succo, intelligente ed esigente e molto evoluto nelle disamine tecniche e nell'idea di gioco. Il suo Napoli deve segnare un gol in più degli avversari e molto spesso anche quest'anno ci riuscirà. Il resto saranno variabili dettate da avversari, infortuni, momenti, calendari.
RIPRODUZIONE RISERVATA a cura di Mattia Fele
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