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editoriali

Amarcord – Rincon, il Napoli e quella notte che resterà per sempre nella storia

Giovanni Ibello

In memoria di Freddy Rincon

Oggi è impossibile non celebrare Freddy Rincon, il campione ex Napoli appena deceduto a seguito di un violento incidente d'auto a Calì, in Colombia. E allora è giusto concedersi un piccolo momento amarcord. Riavvolgiamo il nastro. Per la verità l'approccio di Rincon al calcio italiano non è stato indimenticabile. Prelevato dal Palmeiras, il colombiano fatica a esprimersi nel calcio malmostoso e integralista di Vincenzo Guerini(che lo vede più come un attaccante).

Rincon e Boskov... una corrispondenza di amorosi sensi

 

Ma quando arriva Boskov la sua esperienza napoletana cambia direzione. Rincon torna a spaziare sulla trequarti e inizia a praticare un gioco adamantino, coordinando fisicità e qualità. Ma era il canto del cigno di un Napoli che si avviava verso l'epoca più oscura della sua storia. Complimenti al vecchio maestro Boskov che restituì dignità a un giocatore, ma anche a un ruolo - quello del trequartista - particolarmente demonizzato negli anni '90 (provate a chiedere a un certo Roberto Baggio...).

Era il "canto del cigno" di un Napoli che si avviava al fallimento

La cartina di tornasole dell'esperienza azzurra di Rincon? Senza dubbio la notte del 12 marzo del 1995 contro la Lazio di Zeman. Stadio San Paolo: inizio shock, i biancocelesti partono forte e vanno sul 2-0 con due gol di Casiraghi. Nella ripresa i padroni di casa riescono a rimettere in sesto la partita proprio grazie a Rincon che prima accorcia le distanze su azione da calcio d’angolo, e poi beffa Marchegiani in semi-rovesciata. Sarà poi Renato Buso a mettere la ceralacca sulla rimonta e a segnare la rete che vale la vittoria thriller. Rincon chiuderà la stagione con 7 gol all'attivo in 28 presenze. Sarà poi ceduto ai galacticos del Real Madrid. Riposa in pace, Freddy! Chi ha dato gioie al popolo azzurro non sarà mai dimenticato.