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Il fulcro del gioco azzurro

Il lavoro oscuro di Fabian Ruiz: ha le chiavi del Napoli ma nessuno lo sa

Giovanni Frezzetti

Le critiche allo spagnolo sono ingenerose. Il suo ruolo è fondamentale, e il suo modo di stare in campo è come velo di Maya di Schopenhauer: è un qualcosa che nasconde la realtà delle cose

Per i fruitori del calcio spesso il giudizio su un giocatore viene dato, frettolosamente, per quello che di concreto fa vedere. Per concreto si intendono banalmente gol o assist. Ecco che spesso si cade nell’errore di bacchettare un calciatore perché questa concretezza non si vede. Spesso ci si dimentica che ci sono giocatori che fanno un lavoro prezioso e che i risultati della squadra arrivano anche, forse soprattutto, grazie a loro. È il caso di Fabian Ruiz a Napoli, bersagliato dai più per le sue prestazioni. Ma sicuri che queste che queste critiche siano fondate? Il suo ruolo è fondamentale, e il suo modo di stare in campo come velo di Maya di Schopenhauer.

Il lavoro oscuro di Fabian Ruiz: ha le chiavi del Napoli ma nessuno lo sa

Che se ne dica, Fabian Ruiz ha fatto un buon inizio di stagione e Spalletti gli ha affidato le chiavi del Napoli, soprattutto nelle ultime due partite che hanno visto l’assenza di Lobotka. La coppia che ha formato con Anguissa, ad oggi, sembra essere la soluzione migliore per il tecnico toscano. Intanto, lo spagnolo ha già trovato una rete fondamentale col Genoa: ma, in realtà, in queste gare sta facendo qualcosa di ancor più importante di un gol. Fabian Ruiz ha eseguito una media di 72 passaggi ogni partita, con una percentuale del 92% di completati. Lo scorso anno ha concluso la stagione con il 90% di passaggi completati. Nella sola gara col Leicester, in cui è apparso ai più sottotono, lo spagnolo ha eseguito 67 passaggi, completandone l’87%, oltre a servire l’assist sull’2-1 di Osimhen. Ma i suoi numeri non finiscono qui. In questo avvio di stagione Fabian ha vinto il 63% dei contrasti, 10 su 16; lo scorso anno la sua percentuale si è attestata sul 56%.

Questi numeri dovrebbero far riflettere, ma sicuramente danno due spunti di riflessione: le critiche rivolte allo spagnolo sono ingenerose; Spalletti si fida di lui e gli dato le chiavi della squadra e di gran parte della manovra del sui Napoli. Non va dimenticato che Fabian Ruiz è alto 1,89 cm, motivo per cui sembra spesso macchinoso quando gioca il pallone e quando prova a recuperarlo. Ma i numeri dicono altro. Dunque, i dati confermano questa teoria: il suo modo di stare in campo è come velo di Maya di Schopenhauer, è un qualcosa che nasconde la realtà delle cose. Ecco che per comprendere lo spagnolo ognuno di noi ha davanti a sé una sola missione: strappare via questo velo, proprio come affermava Schopenhauer per poter conoscere mondo. A quel punto il finale sarà scontato e banale: tutti saliranno sul carro di Fabian Ruiz.

A cura di Giovanni Frezzetti

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