editoriali

Ecco cosa avrebbe detto Maradona di questo Napoli

Giovanni Frezzetti
Giovanni Frezzetti Caporedattore 
Diego vedendo giocare la squadra di Conte sarebbe stato fiero

Oggi è l’anniversario della morte di Diego Armando Maradona e come quattro anni fa il Napoli ha battuto la Roma nel segno di Dios. Una vittoria fondamentale per la squadra di Conte che resta in vetta alla classifica e una prestazione convincente per larghi tratti col ritorno al gol di Lukaku. Ma cosa avrebbe detto Diego di questo Napoli?

Ecco cosa avrebbe detto Maradona di questo Napoli

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In primis ne avrebbe elogiato lo spirito che incarna pienamente quella garra sudamericana: mai mollare contro tutto e tutti. Una squadra che insiste e alla fine sfonda colpendo gli avversari anche creando poco. La concretezza e le giocate senza fronzoli sarebbero state sicuramente apprezzate da Diego. Tutte qualità trasmesse da Conte che ha subito capito i problemi di questa squadra aggiustandoli quasi avesse la bacchetta magica. Certo, per sua stessa ammissione c'è da migliorare in fase offensiva, ma diamo tempo al tempo e freghiamocene dei fronzoli. Il Napoli maradoniano era pieno di operai, e poi c'era il genio che dipingeva calcio. Un po' come quello di oggi dove però la stella Kvara sembra un po' fioca. Quelle voci sul rinnovo devono finire. Maradona, poi, avrebbe certamente apprezzato la partita di capitan Di Lorenzo: grinta, corsa e cuore. L'MVP della sfida con la Roma ha affrontato un'estate turbolenta ma alla fine è rimasto al suo posto (per fortuna). Ecco, scelta che Diego avrebbe certamente elogiato. Il terzino è il trascinatore di questo Napoli in campo e fuori. Poi c'è il discorso Lukaku che ieri ha spazzato via tutte quelle critiche con un gol decisivo. Certo, in campo si vede poco ma questo è Big Rom: segna quando meno te l’aspetti. È il suo compito, buttare la palla dentro e portare a casa i tre punti. Anche questo a Diego sarebbe piaciuto: d'altronde lui ne ha avuti di centravanti che non brillavano ma che, grazie ai suoi assist, la buttavano dentro nei match decisivi.

Maradona, purtroppo, non ha vissuto il terzo storico scudetto del suo Napoli. Ora da lassù si starà godendo questo primato e una squadra che può eguagliare quanto fatto da lui con i due campionati vinti. Poi c'è la Coppa Uefa che vale come una Champions di oggi: il progetto Conte ha tutte le potenzialità per arrivare a tanto. Pensiamo al fatto che il Napoli di Spalletti era praticamente in semifinale (scippata dal Milan): perché non ci si potrebbe ripetere? Ecco, nel segno di Dios tutto è possibile. Le basi sono solide, sia dal punto di vista dello staff e della dirigenza che da quello della rosa: tutti upgrade che rendono onore allo slogan della New Era, disatteso nel primo anno del post scudetto. La strada è quella giusta ed è bello pensare che da lassù Diego stia sperando che questa squadra possa eguagliare o addirittura superare le sue vittorie a Napoli. Tanto starà sorridendo perché lo sa: lui resterà per sempre il più grande di tutti.

A cura di Giovanni Frezzetti

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