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editoriali

La fragilità supera di gran lunga il talento: Dybala ne ha fatto le spese (ancora)

Giuseppe Ferrara

Paulo Dybala è la dimostrazione che il talento può essere offuscato dalla fragilità, ma l'argentino non smetterà mai di lottare per ciò che ama

Doveva essere l'annata del rilancio, era anche cominciata in questo modo, ma la sfortuna non ha mai avuto limiti. A pagarne le conseguenze è ancora Paulo Dybala. Il nuovo pilastro della Roma sarà costretto a fermarsi ai box e questa volta può essere più grave del previsto. La preoccupazione non è solo per la Serie A, ma per il Mondiale che tra un mese prenderà il via. Tutto ciò l'ex Juventus lo sa e le lacrime versate (ancora una volta) stanno a significare la fragilità di un ragazzo troppo spesso colpito dalla maledizione.

Maledizione

Esiste un detto che recita "la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo". Ciò può rappresentare al meglio la carriera di Paulo Dybala. Un calciatore partito dal nulla che ha sempre dovuto lottare contro gli imprevisti della vita e forse quasi mai ha goduto della vetta. Ovviamente, la carriera è da incorniciare ma ciò che sarebbe potuto diventare è nettamente diverso dalla realtà. "Il nuovo Messi"eccolo il soprannome che gli era stato dato ai tempi del Palermo. Eppure, le prodezze del connazionale non si sono mai intraviste o forse solo a sprazzi. La colpa non è di certo del ragazzo in foto, ma piuttosto della sfortuna con la quale ha dovuto convivere e continua a farlo. Il talento cristallino non ha mai preso il sopravvento ed è giusto affermare che non lo prenderà mai. Nelle prime uscite con la maglia della Roma ha incantato, prima i compagni e poi i tifosi. Ad un tratto, il tempo però si è fermato. Si è passati da un momento gioioso ad un tunnel senza luce, tutto in pochi secondi. Paulo custodisce la palla, la posizione sul dischetto e spiazza Falcone. I segnali dopo la rete non sono entusiasmanti e basti ripensare al viso pallido del calciatore. Dopo pochi secondi il cambio è inevitabile. Eccola, è tornata più forte di prima l'eterna maledizione. La gamba sinistra ha fatto crack... ancora una volta. Il solito problema muscolare continua a privare il numero 21 giallorosso dei suoi sogni più grandi ed è costretto a fare i conti con la sfiga, sua nemica da sempre.

Lottare

Paulo Dybala non è uno di quelli nati per lottare. La sua personalità è più riservata, timida e meno estroversa rispetto agli altri calciatori. Spesso, dimostra di essere un leader silenzioso anche se il carisma troppe poche volte è fuoriuscito. Ciò nonostante, la vita gli ha riservato tante sfide. Alcune le ha già superate per arrivare in alto, altre invece sembrano insormontabili. Ripetere il discorso legato alla sfortuna non avrebbe alcun significato, ma l'argentino continua ad essere condizionato da ciò. Ma ci siamo mai chiesti chi o cosa sarebbe potuto diventare Dybala se avesse avuto la giusta continuità? No, nessuno l'ha fatto. Troppo spesso ci soffermiamo a dire "è fragile" ma conosciamo il significato di questa parola? Non credo. Fragili non si nasce, lo si diventa col tempo. Solo dopo aver subito a lungo, dopo aver preso batoste pesanti, solo allora si può dire di esser diventato fragile. Questo ragazzo che è il beniamino di tanti tifosi ha subito eccome, ma non ha mai mollato. Nonostante i sacrifici, sembra sempre che qualcosa possa andare storto e puntualmente così accade. Ma questa volta è diverso. Paulo ha lottato contro i suoi limiti, anche senza uscirne vincitore ma l'ha fatto. Per l'ennesima volta è riuscito a mettere impegno e dedizioni, anche senza essere ripagato. Nella vita ci saranno sempre imprevisti, ma se non lotti non saprai mai se riuscirai ad uscirne o rimarrai incastonato per sempre.

Non hai mai fallito se continui a provarci

La faccia di Paulo nella foto appena sopra parla da sola. Sembra dire "ci sono ricascato"?. Ebbene si, è successo ancora. Nel momento migliore incombono nuovamente le paure. Nella giornata odierna è arrivata la conferma della lesione muscolare e lo stop sarà dalle quattro alle otto settimane. Domani seguiranno nuovi esami e andranno chiarite le idee al calciatore stesso che dal minuto 48' del match contri i pugliesi ha giustamente sconnesso la sua mente. La verità è che fa male, probabilmente più delle altre volte. Fa male, perchè l'addio alla Juventus non è stato vissuto bene e lo si percepisce ogni qualvolta gli viene chiesto qualche retroscena sul mancato accordo. Quindi, Roma è la nuova opportunità, la nuova vita calcistica che però ancora una volta si è interrotta. Ripensarci non è la soluzione, andare avanti si. Palesemente Dybala ci riproverà a liberarsi di questo mostro e se dovessero esserci complicanze ci riproverà ancora, per tutta la vita. A soli 30 anni questo ragazzo è un esempio da seguire, nel calcio e nella quotidianietà. Smettere di crederci non è una possibilità e mollare la presa sarebbe troppo facile. Quindi, il vero segreto sta nel lottare per ciò che ami, dimostrare di essere capace di uscirne con le tue forze e infine godere del successo che tu da solo hai creato. 

 

Di Giuseppe Ferrara

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