"Dopo il pesante striscione degli ultrà milanisti, una parte molto consistente del pubblico ha preso di mira Donnarumma già nel riscaldamento e poi lo ha definitivamente stroncato alla lettura delle formazioni. Fischi e insulti (pochi desolati applausi) anche durante la partita". Questo è il breve spiazzante resoconto dei colleghi di Gazzetta, ma la verità - a nostro sommesso avviso - è ben più complessa di così e merita di essere reinterpretata. L'Italia ha sofferto l'ambiente ostile del Meazza e al di là degli ovvi meriti della Spagna, ha PERSO anche per questa ragione (occhio, parliamo di una formazione reduce da ben 37 risultati utili consecutivi).
editoriali
Noi “colpevoli” di aver amato Maradona, voi dell’odio che ha stroncato l’Italia
Nel '90 Napoli stava con Diego? Ieri San Siro ha tifato per l'odio
Donnarumma, serata da incubo. I fischi hanno condizionato tutta la squadra
Premessa: chi vi scrive "conosce una sola tonalità d'azzurro" (perdonerete questo piccolo divertissement), ma non ripudia i colori della Nazionale. Ecco perché è giusto dire le cose come stanno, anche in considerazione del fatto che nessun media sembra aver dato peso a questo imbarazzante fenomeno. Lo stadio di San Siro, per una vicenda del tutto "personale" (ovverosia il rapporto tra Donnarumma e la sua ex squadra, il Milan), ha arrecato un danno enorme all'Italia.
Donnarumma è stato nel pallone per gran parte dei novanta minuti, sempre beccato dalle tribune e sempre in balia degli avversari. Ha finanche rischiato di prendere un gol dopo una papera colossale. Francamente non si può giocare in queste condizioni; se il fortino di casa diventa il principale avversario è difficile (per non dire impossibile) portare a casa la vittoria. La domanda, a questo punto, sorge spontanea: che cosa sarebbe successo se il medesimo fatto fosse accaduto a Napoli?
Colpevoli di amare
Già li vediamo i titoli dei giornali: "Le lacrime napulitane danneggiano tutti noi" e via discorrendo con i soliti luoghi comuni. Del resto ogni tanto viene fuori il fenomeno di turno che ancora ci parla della semifinale di Italia '90. Beh, come si dice dalle nostre parti "sono carta conosciuta". Per loro siamo ancora quelli che, colpevoli di avere amato troppo, hanno disonorato il paese per tifare Maradona. La verità è che a Milano si perdona tutto, su Milano non c'è mai niente da obiettare. Milano vicina all'Europa /Milano che banche che cambi / Milano gambe aperte / Milano che ride e si diverte cantava Lucio Dalla... che aveva già capito l'antifona. Un timore reverenziale che però non troverà mai spazio su queste pagine. Chissà se tra venti o trent'anni qualcuno avrà il coraggio di dire che la Nazionale ha perso un trofeo per l'egoismo di San Siro. La domanda ovviamente è retorica: la questione è già archiviata.
A cura di Giovanni Ibello
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