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editoriali

Il primo ritiro di Garcia tra il 4-3-3 e l’amnistia di ADL: al mercato l’ardua sentenza

Il primo ritiro di Garcia tra il 4-3-3 e l’amnistia di ADL: al mercato l’ardua sentenza - immagine 1
Da Dimaro (come spesso accade negli ultimi anni) si spremono poche certezze, si ritrovano pochi spunti: resta l'ottimo lavoro fisico-atletico e una buona - abbozzata - conoscenza di Rudi Garcia da parte di calciatori ed opinionisti
Mattia Fele
Mattia Fele Editorialista 

Ancor più che nella scorsa stagione e in quelle passate, il ritiro di Dimaro 2023 per il Napoli è stato del tutto inusuale. In primis l'atmosfera Scudetto, l'incredibile affluire delle persone in giro per la cittadina e le sue varie frazioni e la frequenza dei sold-out ad allenamenti del tutto morbidi e poco probanti oltre che per nulla spettacolari per i primi 7-8 giorni. I Mondiali in Qatar e le susseguenti Qualificazioni ad Euro2024 con gare a giugno hanno pregiudicato una preparazione completa in Trentino: tanto lavoro fisico, poco con la palla ma qualche indicazione tecnico-tattica Rudi Garcia ce l'ha data eccome. O almeno noi l'abbiamo còlta.

Intersezioni e novità

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Gli allenamenti sugli sviluppi offensivi sono tutti un po' standardizzati nei ritiri pre-campionato in squadre di vertice nei campionati top al mondo: li avevamo visti con Spalletti gli anni passati e quest'anno non ha fatto eccezione. Ogni allenatore però ha i suoi modi e i propri spunti: uno di quelli di Garcia riguarda l'inserimento dell'esterno offensivo molto più accentrato, con il terzino che dà ampiezza (con Spalletti succedeva spesso il contrario). Un altro può sicuramente essere la maggior intensità e fisicità con cui vengono svolti certi esercizi, e ciò non sorprende se si considera che Garcia è uno che il mondo l'ha conosciuto bene viaggiando, quello del calcio e non solo. Il francese ama dare sprint ai campionati per poi - fisiologicamente - trovare un equilibrio e andarsela a giocare con una certa convinzione acquisita. Un po' come Spalletti. E con il mister di Certaldo, Rudi condivide anche l'attacco agli "half-spaces" cosiddetti spazi di mezzo tra le linee e il pressing in riaggressione immediata. Ciò che non abbiamo ancora visto è l'organizzazione difensiva, ma Castel Di Sangro chiarirà tutti i dubbi. Poi il mercato, questo sconosciuto: i tifosi sempre in fissa con le novità e poco memori della vittoria clamorosa che questa rosa ha ottenuto. Questa rosa meno Kim, l'unica vera perdita finora per il Napoli (da monitorare la situazione Mbappé legata poi all'eventuale offerta del PSG per Osimhen). Resteranno quasi certamente tutti gli altri, con l'aggiunta di un nuovo vice-Anguissa. A Dimaro anche di questo si è parlato poco, nonostante il viavai di agenti per incontrare De Laurentiis. Il vero protagonista è stato il ribaltone nei confronti di De Laurentiis, ora quasi considerato un eroe a distanza di un solo anno. Sta qui tutto il clamore di quasi 11 giorni vissuti in un grande tepore ma anche torpore per buona parte degli allenamenti. Come detto più volte, la parte tecnico-tattica si vedrà maggiormente a Castel Di Sangro. Poco si può dire su chi si è distinto in questa spedizione: di certo Garcia è rimasto sorpreso da Spavone, Vergara, Zanoli stesso che forse non andrà più al Genoa e ha mostrato la sua grande progressione contro la Spal in amichevole. Poi Coli Saco e Obaretin, portati tra i "big" per coprire i buchi di Kim e Ndombele. Bene anche Raspadori e Kvara come al solito, ma è sempre il collettivo a rendere il valore di questa squadra, come detto anche da Garcia.


Dall'inviato a Dimaro Mattia Fele

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