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editoriali
Giovanni Di Lorenzo (Getty Images)
Cari lettori e care lettrici di CalcioNapoli1926.it, il campionato è andato in letargo per lasciar spazio ai Mondiali del Qatar che vedranno impegnati cinque azzurri. Ma noi non vi lasceremo soli. Per questo motivo ripercorriamo questa prima parte di stagione che ha visto il Napoli dominare in Champions League e in Serie A dando i voti ai giocatori. Dopo aver esaltato le due stelle più luminose Kvaratskheliae Osimhen, non poteva che essere Giovanni Di Lorenzo a prendersi uno dei voti più alti. Il capitano sempre presente e determinante non può non meritare un 8,5.
La favola di Giovanni è ormai nota, e ogni partita si condisce di nuovi elementi emozionali, ma che valgono soprattutto da esempio per i giovani. Quest’anno per lui è arrivato un riconoscimento importante quello di indossare la fascia del capitano del Napoli dopo gli addii di Insigne, Koulibaly e Mertens. Un compito che Giovanni ha abbracciato con determinazione e rispetto, mostrando sul campo e fuori di meritarlo. Un compito che lo ha spinto a scegliere Napoli come suo presente, ma anche suo futuro, per mettere fine qui alla sua carriera e trovare il suo vissero felici e contenti. In questi suoi anni azzurri l’abbiamo sempre incensato meritatamente e soprattutto ci siamo sempre chiesti se fosse umano, questa stagione abbiamo finalmente ottenuto la risposta. No, Di Lorenzo non è umano, non è come tutti gli altri.
Perché non può essere come tutti gli altri un giocatore che gioca ogni partita in campionato e in Nazionale correndo ininterrottamente per più di 90’ minuti. Non può considerarsi come tutti gli altri un ragazzo che non sbaglia un solo comportamento in campo e con i compagni. Un esempio? Le parole sussurrate all’orecchio di Meret quando uscendo gli ha messo la fascia da capitano o quando dopo la vittoria contro la Roma è corso verso il portiere, sempre il più bersagliato, oppure quando prima del fischio di ogni match raduna i suoi in mezzo al campo caricandoli, o ancora quando è sempre il primo che corre ad esultare verso l’autore del gol. In effetti di esempi ce ne sono tanti, perché se si pensa a come debba essere il capitano perfetto avanti agli occhi compare la faccia di Di Lorenzo. Se si pensa al giocatore perfetto per ogni allenatore compare sempre la sua figura e se ci metti che in questa prima parte di stagione ha fornito anche 3 assist decisivi e siglato il suo primo gol in Champions League ci si emoziona solo al pensiero che possa essere lui il capitano del terzo Scudetto.
A cura di Sara Ghezzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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