Nelle quattro partite in cui ne hanno dovuto fare a meno, il Napoli e i suoi tifosi hanno ricevuto l'ulteriore conferma di una consapevolezza già profonda. Giovanni Di Lorenzo, l'insostituibile della fascia destra di difesa, rappresenta ormai un elemento imprescindibile della squadra azzurra. Un atleta d'altri tempi che ha conquistato l'estate scorsa anche il titolo di Campione d'Europa con la Nazionale di Mancini. Lo ha fatto muovendo i primi passi su un terreno di gioco e ancor prima nella vita da un piccolo paese della provincia di Lucca, al quale però resta legatissimo malgrado i chilometri di distanza. In questo articolo vi porteremo alla scoperta proprio della bellissima simbiosi che pulsa incontrastata tra quel ragazzo che ha fatto tanta strada e le sue radici.
Dalla provincia al trono
Alle radici del campione Di Lorenzo, il ragazzo che ne ha fatta tanta di strada
Una storia di sacrifici e amore
Il piccolo grande figlio di Ghivizzano
Ghivizzano è una frazione del comune di Coreglia Antelminelli, all'interno della provincia di Lucca e di una storica area geografica. Parliamo della Garfagnana, territorio interamente attraversato dal fiume Serchio che da nome alla lussureggiante Valle omonima. La prima popolazione a mettere piede in questa zona furono i Liguri-Apuani che impegnarono severamente i Romani prima di arrendersi nel 180 a.C.
Da quel momento Roma edificò nella nuova terra di conquista diversi accampamenti militari tra cui per l'appunto Ghivizzano, che conserva ancora il castello sorto in tale epoca. Nel Medioevo il paese sviluppò la sua conformazione di borgo (ben conservata tuttora) sotto la giurisdizione delle famiglie Rolandinghi e dei Castracani. Tra i componenti della casata dei Castracani emerse la figura di Castruccio artefice della celebre Torre che ancora oggi costituisce una grande attrattiva.
Nel cuore di Ghivizzano esiste, secondo una tradizione tipica della Toscana e dell'Emilia, un Bar Sport da decenni punto di riferimento della comunità locale. Se vi capita di passarci davanti, vi troverete poco dopo a concentrare il vostro sguardo su un cartellone che celebra le fortune di un campione. La didascalia recita "Ne hai fatta di strada ragazzo .... Ma sempre uno di noi!" e si accompagna alla foto del ragazzo in questione, immortalato mentre sorride beato con un trofeo in mano. Un figlio autentico di Ghivizzano, nato e cresciuto tra le stradine di questo luogo indecifrabile dal punto di vista temporale.
Nel corso degli ultimi anni quel giovanotto, dalle poche parole ma dai tanti fatti, è cresciuto a dismisura compiendo nella sua carriera lavorativa passi da gigante. Ha raggiunto numerosi traguardi, alcuni anche unici, trasformandosi nell'idolo di un'intera valle dalla storia millenaria. Un modello nella vita pubblica e privata che risponde al nome di Giovanni Di Lorenzo.
Dalla provincia al tetto d'Europa
Nato il 4 agosto del 1993 l'attuale terzino del Napoli è cresciuto nella frazione a 30 km da Lucca, il capoluogo dove ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo del calcio. Ad undici anni è infatti entrato a far parte del settore giovanile della Lucchese, compiendo un'intera trafila dal 2004 al 2009. Gli esordi lo vedono indossare i panni dell'attaccante con il soprannome di "Batigol" in onore di un certo Batistuta. In questo periodo continua a condurre la sua vita con la famiglia a Ghivizzano, insieme tra gli altri al fratello maggiore Diego che anni dopo resterà sempre una presenza fondamentale per lui. Nel 2009 a soli quindici anni Giovanni deve prendere già una prima significativa decisione dettata da motivi di lavoro. La Reggina lo reclama e nonostante l'età precoce il talento garfagnino accetta di trasferirsi in Calabria a molti chilometri di distanza da casa.
Una scelta certamente non facile ma compiuta dal ragazzo senza sbattere ciglio per non smarrire la strada di un sogno. A Reggio Calabria dopo essere stato capitano della Primavera nel nuovo ruolo di difensore centrale, spicca il volo definitivo verso il calcio professionistico. Il 29 maggio 2011 nel corso della gara di Serie B Sassuolo-Reggina fa il suo debutto con la maglia amaranto ad appena diciassette anni. Da quel momento in poi il figlio di Ghivizzano comincia ad accumulare presenze ed esperienza in Lega Pro. Porta a termine un egregio campionato a Cuneo nella stagione 2012/2013 per poi tornare a Reggio Calabria e nel 2015 passare al Matera.
In Lucania il tecnico Pasquale Padalino lo riporta ad agire su quella corsia difensiva di destra dalla quale era stato spostato perché ritenuto "troppo lento". Un'intuizione perfetta che lo rende prima la colonna dell'Empoli in B ed in A e poi uno dei calciatori del Napoli più amati di oggi.
Ci vorrebbero più Giovanni Di Lorenzo in questo mondo
E dall'estate scorsa, a coronamento di un'ottima stagione con la maglia azzurra, il ct della Nazionale Roberto Mancini lo convoca per l'Europeo, eleggendolo a titolare fisso dopo l'infortunio di Florenzi contro la Turchia. Dall'ingresso in campo nella partita inaugurale dell'Olimpico, il laterale toscano resterà padrone totale della sua zona di competenza, tra una battaglia e l'altra, sino a salire sul tetto d'Europa nella notte di Wembley. Giovanni, adesso ventottenne, passa così dalla storia ultrasecolare della terra che lo ha allevato ad artefice stesso della storia contemporanea. Un percorso straordinario e allo stesso tempo lineare.
All'interno dello Bar Sport potete trovare oltre ad un invitante gelato artigianale anche l'ormai classica casacca numero 22 vestita da Di Lorenzo con il Napoli. La divisa è conservata all'interno di una cornice e reca sopra di se una dedica scritta e firmata dal ragazzo che ha fatto tanta strada: "Al Bar Sport con affetto e amicizia Giovanni Di Lorenzo 22". Una frase breve ma intensa dietro la quale possiamo intravedere il campione di Ghivizzano che sorride insieme a coloro che lo hanno visto diventare grande. Per lui il bar e il paese restano sempre casa dopo più di dieci anni dal suo trasferimento. Il luogo in cui può riabbracciare i suoi familiari ed amici, e laddove ha conosciuto l'amore.
La compagna Clarissa Franchi è infatti nativa della zona come lui e diventerà sua moglie nel prossimo giugno come apprendiamo parlando con le titolari del Bar. Ghivizzano, laValle del Serchio, la Garfagnana considerano Giovanni Di Lorenzo un loro beniamino come dimostra un episodio avvenuto il 9 maggio 2020. Quel giorno nacque la piccola Azzurra, primogenita del laterale del Napoli, accolta dalla comunità con immensa gioia e campane suonate a festa. E il 24 luglio di un anno fa, dopo il trionfo europeo, Piazza IV Novembre sede del Bar Sport ha voluto riaccogliere il suo campione in una serata tutta per lui. Visibilmente emozionato, in quell'occasione il festeggiato diede ancora prova dell'umiltà che lo caratterizza dentro e fuori dal campo. "Non mi aspettavo così tante persone per me" disse quel giovanotto che non dimentica le sue radici, ma anzi prosegue a coltivarle con attenzione.
A cura di Enrico Esposito
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