La stagione successiva, il club di Ferlaino andò vicino allo scudetto, chiudendo a due soli punti dalla Juve. Così l'ingegnere, per sferrare l'attacco decisivo al tricolore, decise di ingaggiare il forte centravanti del Bologna per una cifra mostruosa per l'epoca: 1 miliardo e 400 milioni di lire. Ai felsinei, inoltre, andarono la metà del cartellino di Rosario Rampanti e a titolo definitivo proprio Sergio Clerici, valutati entrambi 600 milioni di lire. Per El Gringo si trattò di un ritorno in Emilia, visto che aveva già militato nel club rossoblù nel 1967-1968. Dunque, la cifra totale dell'affare fece guadagnare a Savoldi l'appellativo di Mister due miliardi. Quello del Napoli, all'epoca, fu il colpo di mercato più costoso della storia.
Il club azzurro già nel 1952 fu protagonista del colpo più costoso grazie all'allora presidente Achille Lauro che ingaggiò Hasse Jeppson per l'ingente cifra per l'epoca di 105 milioni di lire e, a causa di questa somma, i tifosi napoletani lo ribattezzarono 'o Banco 'e Napule. Poi, il resto è storia. Dopo Savoldi, il Napoli ritoccò ulteriormente il record nel 1984: dal Barcellona per 13 miliardi di lire arrivò il più grande calciatore della storia: Diego Armando Maradona. Savoldi rimase quattro stagioni all'ombra del Vesuvio segnando 77 gol totali, vincendo nel 1976 la Coppa Italia e la Coppa Italo-Inglese. Realizzò, inoltre, due quaterne: in un Napoli-Foggia (5-0) di campionato e in un Napoli-Juventus (5-0) di Coppa Italia del 1978. In quell'edizione fu il miglior marcatore segnando ben 12 reti, primato dell'epoca, superato in seguito dal solo Gianluca Vialli nel 1988-1989 con 13 gol.
A cura di Domenico D'Ausilio
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