Demme vale circa 53 volte il suo "giustiziere" Comi (fonte transfermarkt)
editoriali
Elogio di Demme, il samurai azzurro “caduto” per mano di una squadra di macellai
Demme vale cinquantré volte il suo "giustiziere" Comi (fonte transfermarkt)
Nello sport esiste una legge "macabra" a cui bisogna sottostare: un centimetro o un millesimo di secondo possono fare la differenza tra il trionfo e fallimento; basta guardare le Olimpiadi di Tokyo per avere conferma di queste parole. Atleti che si allenano ogni giorno per quattro anni e che si giocano la vita in poco più di trenta secondi. Non c'è dubbio che questo concetto si possa applicare anche al calcio e, nello specifico, all'ultimo Napoli targato Rino Gattuso. Il club azzurro ha disputato un magnifico girone di ritorno, salvo poi crollare all'ultimo respiro in una partita più che abbordabile (la famigerata Napoli-Verona).
Perché l'infortunio di Demme fa (quasi) più male di Napoli-Verona
Diego Demme è stato uno dei principali protagonisti del Napoli, basta rileggere le pagelle dei principali quotidiani sportivi. Dalla Gazzetta al Corriere dello Sport, l'ex Lipsia viene uniformemente dipinto come un giocatore insostituibile. Corre per tre e la sua intensità, il suo dinamismo consentono ai vari Zielinski e Fabian di agire liberamente sulla trequarti avversaria. Demme tiene il campo come nessuno in fase di non possesso: è bravo a schermare le avanzate degli avversari ma quando può non disdegna trame associative o conclusioni a rete. Insomma, è il classico giocatore che regge da solo la linea mediana. Inutile dirlo, è stato subito amato dai tifosi del Napoli. Demme inoltre ha quelle caratteristiche umane e mentali che purtroppo - e questo è un dato di fatto - sono mancate all'ultimo Napoli.
Ed era il solo che sopperiva a quel deficit di carisma...
Se la società torna sul mercato deve necessariamente prendere un profilo che abbia queste prerogative. È palese che il collettivo partenopeo abbia un deficit di carisma, una mancanza che Demme riusciva a tamponare. Del resto, nei match decisivi (quelli che hanno poi determinato il fallimento della stagione) Gattuso ha preferito schierare il "pupillo" Bakayoko, una scelta francamente improvvida. Al di là delle qualità tecniche di questo o quel professionista, prima ancora dei calciatori ci sono degli uomini che hanno "più sangue nelle vene" rispetto agli altri. Demme è sicuramente uno di questi, un giocatore che pur essendo dotato di buona tecnica, senza troppe moine compie sempre delle scelte votate alla concretezza. Quando lo si vede in campo è impossibile non pensare alla definizione di mediano data dall'ex stella del Manchester City, Roy Keane:
Sono un mediano d'interdizione. La mia parte in squadra è questa, impedire che la palla filtri dal centrocampo. Conosco bene i miei punti di forza e quelli deboli. Non sono uno che scende in dribbling e insacca da 20 metri, come mi piacerebbe. Capita che mi porti in avanti, se la partita è aperta, e ci provi. Ma il mio lavoro è lanciare le punte: un lavoro senza fronzoli.
Il gioco "atroce" dei cartellini...
"Un lavoro senza fronzoli", dice bene Keane. E quindi proviamo a fare lo stesso: non giriamoci troppo intorno, l'infortunio di Diego è un autentico colpo al cuore. Pensare poi che si è fatto male in una partita inutile contro una una "squadra di macellai" fa ancora più male. Non è un attacco diretto alla Pro Vercelli, sia chiaro... del resto il calcio è uno sport di contatto. Ma ragionando anche secondo altre argomentazioni, la verità è che forse dovrebbe prevalere il buon senso, un qualcosa che a certi livelli va ben oltre le selvatiche leggi del campo. Le amichevoli estive servono per entrare in condizione, punto. Se sei chiamato a fare da sparring partner e costi - a voler essere buoni - la cinquantesima parte di molti dei giocatori che ti trovi di fronte (il cartellino di Comi - per intenderci, quello che ha attentato alla carriera di Demme - vale 300.000 euro secondo Transfermarkt), è giusto che tu scenda in campo consapevole del tuo ruolo in quel preciso momento. Demme è un giocatore fondamentale per il Napoli e il danno arrecato - frutto di un atteggiamento vacuamente aggressivo - è incalcolabile.
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