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editoriali
TURIN, ITALY - JULY 16: Juventus new signing Cristiano Ronaldo (R) and Juventus president Andrea Agnelli look on before attending a press conference on July 16, 2018 in Turin, Italy. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)
Mentre nel resto d'Italia non si parlava d'altro, forse CalcioNapoli1926.it è stato il solo organo di informazione che prima di sprecare "fiumi di inchiostro" sulla pantomima della settimana si è fermato un attimo a riflettere sulla dimensione clownesca della stampa sportiva italiana. Capitolo Santoriello, proviamo a fare i seri: di cosa stiamo parlando? Il pm dice chiaramente che ha chiesto l'archiviazione delle accuse ad Agnelli e ad altri dirigenti per presunta irregolarità nei bilanci 2015 e 2016. E (così come giustamente sottolineato dal giornalista Angelo Forgione) lo fa pretendendo serietà dopo aver fatto battute per alleggerire un convegno ingessato, chiaramente condite da una sana verve partenopea.
Ma non è tutto. Qualche giorno fa l'ex direttore di TuttoSport Paolo De Paola, intervenuto ai microfoni di Sportitalia ha svelato quello che senza temere smentita possiamo ritenere il segreto di Pulcinella. Ha detto che le testate nazionali non sono credibili fino in fondo perché devono rispondere alle esigenze del proprio bacino di utenza. In altre parole, non siamo disonesti se diciamo che Tuttosport sta recitando un copione per vendere più copie agli juventini. Basterebbe questa testimonianza a chiudere la questione senza sollevare polveroni o interrogazioni parlamentari e invece... pare che nel nostro paese due più due non faccia quattro.
A questo punto la domanda non è peregrina e integra i capisaldi della deontologia professionale: ieri Tuttosport ha gridato alla scandalo coinvolgendo finanche il ministro Abodi... ma con quale credibilità lo ha fatto? Fino a che punto la "libera informazione di parte" può chiedere di partecipare al dibattito pubblico se è evidente che quello strumento mediatico funge solo da megafono del padrone? Tornando all'ammissione pubblica di De Paola e volendo leggere tra le righe, ecco, in fin dei conti, cos'è Tuttosport. Un giornale che a volte sembrra farsi beffe del "Testo unico dei doveri del giornalista" secondo cui il giornalista è tenuto a osservare i doveri imposti da lealtà e buona fede. Se pensiamo alle chiacchierate tra Vaciago (attuale direttore) e mister Libronero Paratici qualche dubbio in merito ci viene. La cosa più assurda è che fino a prova contraria l'arroganza della Juve non solo ha compromesso la regolarità della competizione, ma ha anche recato l'ennesimo un danno di immagine al calcio italiano. Qui invece la percezione pubblica si capovolge nel modo più vergognoso. Proprio a fronte di quel becero ragionamento sul bacino di utenza di cui all'incipit, la sensazione è che la verità viene censurata per proteggere gli interessi di chi ha operato per il male del nostro amato sport. E ora provate a parlarci ancora di Santoriello.
A cura di Giovanni Ibello
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