editoriali

Dalle notti di “Arriva Cavani?” a quelle di “Ma l’hanne cacciate a chiste?”

Redazione

L'allenatore del Napoli, ormai ex, ha dimostrato di non sapere niente. Niente di questa squadra, niente di questa città e, consentitemi, niente di calcio.

Se ti domandi cosa ci sia di peggio a Napoli di una domenica piovosa, di una partita nel peggior orario possibile e della tavolata domenicale saltata, ti sei perso la sconfitta in casa con l'Empoli.

Proprio i toscani della doppia beffa di due anni fa. Proprio la terza partita di un miniciclo contro tre squadre di categoria inferiore che dovevano essere solo il riscaldamento in attesa di un miniciclo vero, e nel quale siamo riusciti a perdere cinque punti su nove.  "Ma tutto questo Garcia non lo sa" parafrasando De Gregori. Perché l'allenatore del Napoli, ormai ex, ha dimostrato di non sapere niente. Niente di questa squadra, niente di questa città e, consentitemi, niente di calcio. È un professionista, nessuno lo mette in dubbio, ma a Napoli si è reso solo professionista nello sfascio. Occuperà un posto nella storia, ma per la chirurgica precisione nell'effettuare scelte  sbagliate nei momenti sbagliati, per alcune perle rilasciate in conferenza, per l'esibizione prima di spocchia e presunzione seguita poi dalla mortificazione di allenare da commissariato con  l'agente di sorveglianza al fianco, pur di non rassegnare dignitose dimissioni.

Rimarrà nella storia per la rapidità con la quale è riuscito a sabotare la macchina perfetta. Colpa di chi l'ha scelto, dirà qualcuno, ed è vero. Ma sbagliare è umano e in questo non condanno nessuno. Ma condanno il mancato coraggio di non essere corsi ai ripari prima. "Chi se mette appaùra nun se cocca cu 'e ffémmene belle". Alla piazza, alla quale viene imputata sempre la colpa di eccessi emotivi e mancata pazienza, bastò il secondo tempo di Napoli-Lazio. Alla società nemmeno la debacle contro la Fiorentina. Certo, il Napoli si mosse alla ricerca di un sostituto. Ma se non lo trovi non è colpa degli altri. Non si è mai sentito nel pianeta un allenatore incapace che non viene sostituito per mancanza di alternative. L'idea della fiducia a tempo non poteva che portare a questo, quando invece si poteva e doveva sanare un comprensibile errore iniziale e provare a salvare il tesoro di San Gennaro che avevamo.

Ancora ora si può e si deve. "Sì, ma chi prendiamo? Non c'è nessuno". Per quanto mi riguarda sarebbe andato bene anche Eziolino Capuano. I fratelli Cannavaro in tribuna inquadrati ieri dalle telecamere di Dazn hanno creato una suggestione (che tale è). Ma io avevo la suggestione pure quando inquadravano a Starace. Già mi immagino l'elenco di scuse esibite da un nuovo sostituto prima del ciclo tostissimo di partite che ci attende dopo la sosta. "Non ho avuto modo di allenarli", "proveremo a centrare gli obiettivi richiesti" , "serve tempo", ecc.


Ma il tempo non c'è perché, nonostante tutto, sarebbe tutto recuperabile. Ma bisogna fare presto. A meno che non si abdichi definitivamente al sogno di lottare per il secondo tricolore e si lotti solo per un quarto posto che Garcia dal primo minuto della prima partita ci ha voluto ricordare essere il suo obiettivo. A chi continua a ripetere che il Napoli dell'anno scorso dobbiamo dimenticarcelo voglio sommessamente ricordare che tra quel Napoli e quello di oggi non è passato un anno ma solo un mese e mezzo di ferie. Io ricordo da bambino di notti passate a domandarci: "ma arriva Maradona?" - "ci sono notizie?" - "accendi la TV, compra il giornale".  Più di recente altre notti a chiederci compulsivamente: "ma arriva Cavani?"- "oddio ma davvero sta a Napoli in incognito? Sta all'Hotel Vesuvio?" Ma una notte passata a chiederci: "ma l'hanne cacciate a chiste?" francamente non la ricordo.

Arriverà un sostituto, forse già nelle prossime ore. Chiunque tu sia per me puoi venire pure mascherato, non m'interessa. Hai il mio in bocca al lupo. E se a te auguro buon lavoro a "noi" dedico solo quello che recitava un vecchio adagio che mi raccontava mia nonna, poco conosciuto: "Adda vení 'o pianerottolo, dicette chille ca' ruciuliava 'pe scale".  Benvenuto pianerottolo, chiunque tu sia. A cura di Maurizio Zaccone.

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