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Cuori azzurri: i cinque calciatori che hanno fatto innamorare Napoli

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Questi eroi del pallone hanno incarnato lo spirito della città partenopea
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Napoli, una città che vive e respira calcio. Il Napoli, la sua squadra, un simbolo di appartenenza, un raggio di sole che illumina anche i vicoli più bui. La storia del Napoli è costellata di campioni, di uomini che hanno indossato la maglia azzurra con orgoglio, trasformandosi in icone, in miti viventi. Da quando Giorgio Ascarelli fondò il club nel 1926, la città ha sempre riposto nei suoi colori le aspettative di riscatto e di gloria.  I talenti di questi giocatori, la loro grinta, la loro passione hanno fatto sognare generazioni di tifosi, accendendo la speranza e la gioia in un connubio indissolubile.

Questi eroi del pallone non si sono limitati a segnare gol o a difendere la porta, hanno incarnato lo spirito della città, diventando punti di riferimento. Pensiamo alla rivalsa sociale incarnata da Maradona, alla fedeltà di Sallustro durante gli anni difficili, alla dedizione di Ferrara negli anni bui del club. E i tifosi, con il loro amore incondizionato, hanno ricambiato, elevandoli a leggende, a divinità terrene. Figure mitiche che trascendono il rettangolo di gioco e si imprimono nella memoria collettiva di una città.


L'influenza dei campioni sulle scommesse

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La passione sfrenata dei tifosi del Napoli si traduce anche in un amore sviscerato per le scommesse. La presenza di grandi campioni in campo ha sempre influenzato le puntate, accendendo la speranza e la fiducia nella vittoria. Negli anni d'oro di Maradona, ad esempio, le ricevitorie cittadine venivano prese d'assalto, con i tifosi pronti a scommettere qualsiasi cifra sulla vittoria della propria squadra del cuore. Si racconta che nel 1987, anno del primo scudetto, le giocate su una vittoria del Napoli al campionato superarono ogni record precedente, tanto che alcuni allibratori temettero la bancarotta in caso di vittoria partenopea.

"La presenza di un fuoriclasse come Maradona o Hamšík", spiega Antonio Giordano, esperto di scommesse sportive per SNAI, "non solo aumenta il volume delle puntate, ma cambia anche la percezione delle quote. I tifosi sono disposti a rischiare di più, spinti dalla convinzione che il loro beniamino possa fare la differenza". Un'analisi dei dati sulle scommesse conferma questa tendenza: durante i periodi di successo del Napoli, con campioni come Maradona, Careca e Zola negli anni '80 e '90, e poi con Hamšík, Cavani e Lavezzi negli anni 2010, si è registrato un aumento significativo delle puntate sui successi della squadra, prima nelle ricevitorie e, successivamente, anche sui migliori siti per scommettere online.

Diego Armando Maradona - Il Dio del San Paolo

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Periodo al Napoli: 1984-1991

Chi non conosce Diego Armando Maradona? Il Pibe de Oro, il genio del calcio, ha legato il suo nome al Napoli in modo indissolubile. Arrivato nel 1984, ha trasformato una squadra modesta in una potenza del calcio italiano ed europeo. Con lui in campo, il Napoli ha vinto due scudetti (1987 e 1990), una Coppa UEFA (1989), una Coppa Italia (1987) e una Supercoppa italiana (1990).

Ma più dei trofei, è stata la sua magia, la sua classe sopraffina a conquistare il cuore dei napoletani. Il gol di mano contro l'Inghilterra, la punizione impossibile contro la Juventus, il dribbling ubriacante contro qualsiasi avversario: Maradona era pura poesia in movimento. Era il riscatto di un popolo che si identificava in quel piccolo grande uomo capace di sfidare il potere costituito e vincere.

L'evento più iconico? Sicuramente la vittoria del primo scudetto, nel 1987. Un trionfo storico, che ha fatto esplodere la città in una festa collettiva mai vista prima. Per settimane Napoli è stata un tripudio di bandiere azzurre, canti e balli. Maradona non era solo un calciatore, era un'icona religiosa, un simbolo di speranza per un'intera città.

Attila Sallustro - Il primo amore azzurro

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Periodo al Napoli: 1926-1937

Attila Sallustro, paraguayano di nascita ma napoletano d'adozione, è stato il primo grande idolo della tifoseria azzurra. Arrivato nel 1926, ha incantato il pubblico con la sua classe e la sua prolificità sotto porta, diventando il simbolo di un'epoca. In un'epoca in cui il calcio era ancora lontano dal professionismo sfrenato di oggi, Sallustro incarnava la passione pura per il gioco.

A renderlo immortale agli occhi dei tifosi è stata la sua fedeltà. Nonostante le difficoltà economiche del club e le offerte allettanti da altre squadre, Sallustro ha scelto di rimanere a Napoli, legando per sempre il suo nome alla maglia azzurra. Un gesto, questo, che gli valse l'appellativo di "il primo amore azzurro". La sua decisione di rifiutare i club più blasonati, lo ha reso un'icona di fedeltà e attaccamento alla maglia. Ancora oggi, a distanza di quasi un secolo, il suo nome risuona con affetto nelle curve del San Paolo.

Marek Hamšík - Il capitano silenzioso

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Periodo al Napoli: 2007-2019

Con la sua cresta inconfondibile e il suo stile di gioco elegante, Marek Hamšík ha incarnato alla perfezione lo spirito del Napoli moderno. Arrivato nel 2007, si è imposto come uno dei migliori centrocampisti d'Europa, trascinando la squadra a suon di gol e assist. Il suo arrivo coincise con la rinascita del club dopo il fallimento e la rifondazione.

Hamšík è il detentore del record di presenze con la maglia del Napoli (520), un traguardo che lo ha consacrato come una vera e propria leggenda del club. Ha superato il record di tanti altri grandi ex, diventando il simbolo di un'epoca d'oro per il club partenopeo. Tra i momenti più emozionanti della sua esperienza napoletana, spicca la conquista della Coppa Italia nel 2012, un trofeo che ha messo fine a un lungo digiuno e ha aperto un nuovo ciclo vincente. Quella vittoria, arrivata contro la Juventus nella finale di Roma, ha rappresentato per Hamšík la definitiva consacrazione come idolo dei tifosi.

Lorenzo Insigne - Il talento di casa

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Periodo al Napoli: 2012-2022

Lorenzo Insigne rappresenta l'essenza del tifoso che realizza il suo sogno. Cresciuto nel vivaio del Napoli, ha scalato tutte le categorie fino a diventare il capitano e il simbolo della squadra. Ala veloce e tecnica, "Lorenzo il Magnifico" ha fatto innamorare il pubblico con i suoi dribbling ubriacanti e i suoi gol spettacolari. La sua esultanza, con il dito puntato verso la curva, è diventata un'immagine iconica per i tifosi azzurri.

Tra i momenti più significativi della sua carriera, spiccano le 2 vittorie della Coppa Italia, con quella del 2020, ottenuta da capitano contro la Juventus. Un successo che ha confermato il suo status di bandiera del Napoli e ha alimentato il suo legame speciale con la città. Quella sera, Insigne ha sollevato la coppa con le lacrime agli occhi, un'immagine che ha commosso l'intero popolo napoletano.

Ciro Ferrara - Il muro azzurro

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Periodo al Napoli: 1994-2005

Ciro Ferrara è stato uno dei pilastri della difesa del Napoli negli anni '90. Arrivato nel 1984, si è imposto come uno dei migliori difensori centrali del campionato, formando poi con Fabio Cannavaro una coppia difensiva pressoché insuperabile. Insieme hanno rappresentato la solidità difensiva di un Napoli che ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista in Italia e in Europa.

Roccioso in marcatura, elegante nel gioco aereo, Ferrara era un leader silenzioso, un esempio di professionalità e dedizione per i compagni. La sua leadership e il suo carisma lo hanno reso un punto di riferimento per tutta la squadra e un beniamino dei tifosi, tanto che divenne capitano subito dopo la cessione di Maradona.

Un amore senza fine

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Maradona, Sallustro, Hamšík, Insigne, Ferrara: cinque campioni, cinque storie diverse, un unico grande amore per la maglia azzurra. Ognuno di loro, a suo modo, ha contribuito a scrivere la storia del Napoli, regalando emozioni uniche ai tifosi e lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva. Un legame, quello tra il Napoli e la sua gente, che va oltre il calcio, un sentimento profondo e viscerale che si rinnova di generazione in generazione. È un amore fatto di passione, di gioie e di dolori, di sogni infranti e di trionfi inaspettati. Un amore che si respira in ogni angolo della città, dai vicoli del centro storico alle tribune del Diego Armando Maradona, un amore che nemmeno il tempo potrà mai scalfire.