La fiducia passa anche dal gol, che è linfa vitale per chi sta in campo. Gli attaccanti, al momento, paiono privi di lucidità e brillantezza, caratteristiche indispensabili per andare a rete. Il dribbling insistito di Kvaratskhelia (che poi sbaglia il tiro) e la solitudine di Osimhen (che spesso non trova un compagno su cui scaricare il pallone nella trequarti avversaria) sono l'emblema di un Napoli senza organizzazione di gioco, senza velocità in fase di impostazione, finanche senza idee.
Ecco, Mazzarri è chiamato a restituire un'identità a questa squadra: perché è vero, come dice Juan Jesus, che non ci si dimentica da un giorno all'altro come si gioca a calcio. Ma è anche vero che i calciatori devono avere uno spartito tattico ed organizzativo chiaro in cui muoversi con sicurezza e decisione.
Tra quattro giorni ci sarà il Monza, nuovamente in casa: tornare a vincere davanti al proprio pubblico - che per la prima volta con il Frosinone ha fischiato la squadra - potrebbe restituire almeno in parte quella fiducia di cui l momento il Napoli ha un disperato bisogno.
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