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editoriali
Che bello avere Antonio Conte come allenatore: il suo nome è sempre sulla bocca di tutti, nel bene e nel male. C'è chi ce lo invidia e chi aspetta quel mezzo passo falso per screditarlo e dargli del dinosauro calcistico. Eppure il primo tempo col Genoa ha dimostrato che il suo calcio è attuale e può essere spettacolare e che alla fine ha sempre ragione.
Voi direte "Ma nel secondo tempo il Napoli è calato drasticamente": avete ragione. Ma guardiamo i numeri e il bicchiere mezzo pieno: il Napoli è ai vertici della classifica e sta battagliando con Inter e Atalanta che sono oggettivamente più attrezzate. Le rose delle due nerazzurre del Nord sono costruite per giocare la Champions, e ciò bilancia il "vantaggio" del Napoli di disputare una partita a settimana. Quindi, tornando a Conte, ciò che di negativo viene detto su di lui è tutto frutto di un meccanismo che vuole sminuire il lavoro che ha fatto fino ad ora. Certo, qualche peccatuccio l'ha commesso: ma col Genoa è arrivata la dimostrazione di ciò che ha sempre sostenuto: la rosa è corta e in alcune situazione, vedi l'infortunio di Buongiorno e l'inserimento di Juan Jesus, bisogna fare di necessità virtù. Il suo sfogo nel post partita è comprensibile: un primo tempo dominato e una ripresa in cui si è rischiato di rovinare tutto. Ma lui non ha colpe, anzi. Conte ha solo meriti e lo si vede nella crescita di alcuni calciatori, Neres, Anguissa e Meret su tutti. Il portiere ieri è stato fondamentale, il centrocampista ha messo a segno il secondo gol consecutivo, e il brasiliano è stato imprendibile. E allora perché qualcuno critica ancora il mister?
Tra invidia e tentativi di destabilizzare, i soloni sputano sentenze su Conte e sul Napoli. Appare chiaro che i tentativi di alcuni siano di aumentare la pressione, con un fondo di invidia. Al Nord non possono crederci che il tecnico abbia sposato il progetto azzurro e che si possa tornare a vincere lo scudetto. Si esalta l'Atalanta e Gasperini, giustamente, ma si dovrebbe dare lo stesso trattamento a quanto sta facendo il Napoli. L'obiettivo è tornare in Champions e ad oggi si è in piena linea. Gli incidenti di percorso fanno parte del gioco e chi li ha sfruttati per criticare è chiaramente in malafede. La squadra, intesa come titolari e qualche cambio, è forte: ma il resto? Non parliamo della qualità dei singoli ma della loro funzionalità al gioco di Conte. Lo si è visto con la Lazio in Coppa Italia, alcuni calciatori non hanno una collocazione nello scacchiere azzurro. Ed ecco che a gennaio sul mercato va completata la rivoluzione in vista della qualificazione in Champions che il Napoli potrà blindare nelle prossime sfide. Allora non ascoltiamo i venti che arrivano dal Nord, alla fine è solo invidia: il condottiero lo vorrebbero avere loro, ma devono farsene una ragione.
A cura di Giovanni Frezzetti
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