Ma il presidente del Bologna Renato Dall'Ara, a cui poi verrà intitolato lo stadio comunale, denunciò l'accaduto alla Lega Calcio che, dopo accurate indagini, riconobbe il Napoli colpevole di corruzione, condannandolo alla retrocessione all'ultimo posto della classifica per responsabilità diretta, squalificando a vita il presidente Muscariello e il calciatore Ganelli. Il club azzurro provò a ribaltare la sentenza in tutte le sedi possibili, arrivando a chiedere l'iscrizione in sovrannumero come la Triestina l'anno prima, ma fu tutto inutile: la sentenza fu confermata. Da notare però che il Napoli, in fin dei conti, non fu punito perché gli azzurri erano già retrocessi sul campo. La fortuna del club partenopeo è che, non essendo ancora stato introdotto il principio di afflittività nella giustizia sportiva, non furono inflitti ulteriori punti di penalizzazione nel campionato di Serie B 1948/49 a cui partecipò e concluso al quinto posto in classifica.
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