E allora auguri Eterno "Diez", ovunque tu sia. Noi comuni mortali vivremo per te e tramanderemo il tuo nome in eterno.
A cura di Ugo Casadio
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editoriali
"Questa vittoria la dedichiamo a Diego, domani sarebbe dovuto essere il suo compleanno". Così Capitan Giovanni Di Lorenzo ha chiuso la conferenza post partita nella serata di ieri dopo aver battuto il Milan a San Siro.
Spesso si tende a fraintendere o si usa a sproposito il termine "Eterno". Un termine che può voler significare tutto e niente. Nella cultura popolare napoletana, invece, è usato alla perfezione accostato alla figura di Diego Armando Maradona. Diego veglia su Napoli, è presente in qualsiasi immaginario collettivo partenopeo, in ogni gesto, azione, o pensiero del singolo cittadino. Certo, il cambio nome dello stadio ha dato un ulteriore impulso, ma siamo sicuri che anche senza il Pibe de Oro sarebbe riecheggiato nell'eternità. Esempio lampante è stato lo scudetto della stagione 2022/23, quello della grande bellezza di Luciano Spalletti, per intenderci. Il primo senza Diego. In quegli istanti, un momento così storico per città e squadra, una volta raggiunta la certezza matematica, il primo pensiero del tutto spontaneo è stato di dedicarlo a lui. A chi da lassù è senza alcun dubbio fiero di noi, il primo tifoso dei colori azzurri. Tutti sapevamo che prima o poi l'impianto di Fuorigrotta sarebbe stato intitolato a lui, avremmo magari sperato di non doverlo fare postumo. La cosa certa, però, è che da quel momento ogni vittoria, ogni trofeo, ogni momento di gioia, porterà il suo nome, come giusto che sia. È il minimo che potessimo fare. L'indispensabile. Per chi, ancora oggi, spinge tanti giocatori a voler vestire questa maglia per poter vivere e calcare il tempio che ha reso grande il calciatore più iconico di tutti i tempi. Quasi quattro anni fa la città di Napoli ha perso un pezzo di sé, i napoletani hanno perso un loro fratello. Un fratello che ha preso la Dea Partenope e se l'è caricata sulle spalle, aiutandola a rialzarsi dopo annate nefaste. Nessuno si è mai preso cura di lei come Diego, nessuno ci ha mai provato. E se ieri, dal nulla, il capitano del Napoli, Giovanni Di Lorenzo, decide di dedicare la vittoria al Dios, vuole dire che il termine "Eterno" va ben oltre la perfezione. Chi ha reso grande la città sarà sempre nei pensieri di chi la vive.
E allora auguri Eterno "Diez", ovunque tu sia. Noi comuni mortali vivremo per te e tramanderemo il tuo nome in eterno.
A cura di Ugo Casadio
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