L’effetto Mazzarri c’è, ma quello Garcia pure, con i suoi strascichi. Non dobbiamo lasciar spazio al disincanto, all’amarezza, per quanto sia impresa ardua. Adesso i bianconeri proveranno l’aggancio alla vetta e dovranno trovare un muro; perché non si riparte da zero ma da un Napoli che ha ripreso forma, per quanto in chiara emergenza sugli esterni, con i terzini a sinistra ancora indisponibili. Meluso si è detto compiaciuto che la squadra azzurra non sia stata fischiata. Ma a Napoli avviene davvero raramente questo. E sempre raramente è legato al risultato. In questo c’è una grande differenza tra la tifoseria azzurra e quella di altre squadre; quando si ha l’idea che in campo si sua sudata la maglia, c’è sempre profondo rispetto. “Vincere è l’unica cosa che conta” non è il nostro motto, ma la perfetta antitesi della nostra filosofia. Ieri si è fatto quel che si poteva, contro un avversario forte e che stava bene. E’ andata male, complice anche un arbitraggio indegno. Ricarichiamo le pile e ripartiamo da Torino. Comunque vada, noi dobbiamo pensare a ripartire. I conti si fanno alla fine, noi dobbiamo goderci il viaggio, fatto di gioie e dolori, come sempre. Poi vedremo dove ci porterà. L’importante è che non si molli; mai.
A cura di Maurizio Zaccone
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