Nello staff di Antonio Conte, ovviamente, non può mancare suo fratello Gianluca nel ruolo di match analyst. Anche lui, come Antonio, ha sempre mostrato grande determinazione e voglia di rimboccarsi le maniche. Gianluca fa parte dello staff tecnico del fratello dal 2014, anno dell'assunzione di Antonio Conte come CT della Nazionale. Da allora lo ha accompagnato nelle sue avventure al Chelsea, all'Inter e al Tottenham rivelandosi elemento fondamentale per lo staff del fratello. Studio minuzioso e ben dettagliato: infatti, ad ogni singola partita, Gianluca Conte si piazza con la telecamera in tribuna per riprendere il match e studiare gli avversari. Una cura maniacale per i dettagli e una gran dedizione al lavoro: ingredienti che, sicuramente, faranno bene al Napoli di Aurelio De Laurentiis.
Uno degli aspetti che più sta a cuore ad Antonio Conte è la preparazione atletica. Cultura del lavoro e intensità sono fattori essenziali per il tecnico leccese che, ormai, ne fa il suo marchio di fabbrica. Infatti, è dalla stagione 2013-14 che non cambia preparatore atletico: si tratta di Costantino Coratti. L'ex preparatore del Tottenham ha cominciato a lavorare con Conte alla Juventus. Da lì lo ha seguito in ogni sua avventura, affiancando ogni volta il capo dei preparatori, sia con Ventrone agli Spurs sia all’Inter con Pintus. Inoltre, Coratti è assistito da un'altra figura, quella di Stefano Bruno. A differenza di Coratti, lui è entrato nello staff negli anni al club milanese e si occupa principalmente del lavoro di recupero degli infortunati. L'esperienza maturata negli anni da queste due figure sarà di fondamentale importanza per il Napoli che, soprattutto quest'anno, si è dovuto districare tra le troppe assenze e la pessima preparazione atletica estiva.
Una figura importantissima e che non può mancare nel team di Antonio Conte è quella di Gabriele Oriali, futuro team manager del Napoli. I due hanno legato tantissimo ai tempi dell'Italia e nel biennio alla guida dell'Inter. L'assenza di Gabriele Oriali si è fatta sentire tantissimo nell'avventura di Antonio Conte al Tottenham, tanto che il tecnico leccese ha preteso la sua presenza nello staff del Napoli. Il loro rapporto è ormai viscerale: Oriali sa come prendere e gestire Conte, sa come stargli accanto nei momenti di esaltazione e in quelli di frustrazione. Oriali è vero uomo di campo, nonché una presenza positiva all’interno di uno spogliatoio. Infatti, Lele anche da dirigente sa essere punto di riferimento per tutti: il suo lavoro diplomatico alleggerisce il tecnico da eventuali pensieri extra-campo. Una questione che ha afflitto il Napoli dall'inizio fino al termine dell'ultima stagione. Qualora fosse confermato il ruolo di team manager, Beppe Santoro potrebbe tornare a occuparsi del settore giovanile.
Infine, parlando proprio di settore giovanile, Antonio Conte avrebbe intenzionato di portare con sé una new entry: Elvis Abbruscato. L'ex attaccante del Lecce, una carriera da bomber di periferia, ha iniziato la sua carriera sulla panchina dell’Arezzo Primavera. Ha poi proseguito con la prima squadra dell’Arezzo, con la Primavera di Mantova e Reggiana e, infine, vice allenatore della Nazionale Italiana Under 18 ed Under 20. Insomma, Abbruscato è un profilo che sa come approcciare ai giovani talenti del calcio italiano. Proprio per questo, il suo ruolo potrebbe essere quello di raccordo con il settore giovanile, troppo spesso dimenticato dalla società partenopea. Se il Napoli vuole ripartire, dovrà farlo anche attingendo più spesso alle qualità dei suoi, possibili, futuri campioni.
Anche se con un anno di ritardo, sembra che il Napoli di Aurelio De Laurentiis stia entrando in una nuova era, stavolta per davvero. Antonio Conte ha le idee chiare su come riportare gli azzurri in vetta: dalla preparazione atletica e dal lavoro mentale sulla rosa, fino ad una gestione più minuziosa dei talenti della Primavera. Pochi ma precisi step da compiere, ben delineati dal tecnico leccese. Questo è ciò che deve fare il Napoli se vuole tornare grande. E se c'è un tecnico che sa come si fa a riportare in alto una squadra precipitata all'inferno, quello è proprio Antonio Conte.
A cura di Raffaele Troiano
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