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editoriali
Francesco Repice, noto telecronista sportivo, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, ha descritto Antonio Conte come un allenatore unico nel suo genere. Con le sue parole, ha tracciato un profilo che evidenzia tutte le qualità che rendono Conte un vero genio del calcio. Di seguito l'analisi completa delle sue dichiarazioni.
“Non esiste al mondo allenatore in grado di incidere come Antonio Conte. Tatticamente: ogni partita è un compendio del gioco del pallone al di là del risultato”. Le parole di Repice sintetizzano perfettamente l'approccio tattico di Conte. Ogni sua squadra esprime un'organizzazione precisa e innovativa, capace di adattarsi alle situazioni di gioco. Non si tratta solo di vincere, ma di imporre il proprio gioco e insegnare calcio.
“Tecnicamente: migliora il livello di un gruppo in modo esponenziale lavorando ad personam su ogni singolo calciatore”. Conte non è solo un grande stratega, ma anche un motivatore e formatore. Lavora individualmente sui giocatori, portandoli a esprimere il loro massimo potenziale. Questo approccio è stato fondamentale per il successo di molte sue squadre.
“Mediaticamente: sa quello che deve dire; quando lo deve dire; come lo deve dire. Lui parla, gli altri ascoltano”. La capacità comunicativa di Conte è una delle sue armi migliori. Ogni dichiarazione è studiata, ogni messaggio è chiaro e diretto. Riesce a trasmettere fiducia e a motivare non solo i suoi giocatori, ma anche l'ambiente che lo circonda.
“Amministrativamente: sceglie, motiva, indirizza le scelte del club senza (quasi) mai sbagliare un colpo. Per me un genio”. Conte è un leader che influenza ogni aspetto della gestione del club. Le sue scelte non si limitano al campo, ma coinvolgono la strategia generale della società, con risultati quasi sempre impeccabili.
“A coloro che parlano (a vanvera) di Lukaku, consiglierei discipline meno concettualmente impegnative del calcio. Altrimenti continuino costoro a discettare di 'quinti'/'braccetti'/'scivoli'/'trequartisti' ed altre amenità che nulla hanno a che fare col gioco del pallone.”
Questa stoccata di Repice è un invito a concentrarsi sull'essenza del calcio. Il gioco va vissuto e compreso oltre le etichette tattiche che spesso complicano inutilmente la sua bellezza.
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