Anguissa e Lobotka sono semplicemente dei cyborg: non ne sbagliano una. L'alchimia tra loro è perfetta
editoriali
Anguissa e Lobotka…e viene da pensare che la perfezione esiste!
Nel calcio, come nella vita, non esiste la perfezione, eccetto che per Anguissa e Lobotka: sono loro che tengono saldamente le chiavi del gioco azzurro
Leggi Anguissa-Lobotka, e pensi immediatamente all'alchimia perfetta: fusione di due organismi pluricellulari che sembrano destinati per natura all'alchimia perfetta. Fisico, straripante, possente il primo; razionale, compassato, freddo il secondo. Tecnico, tecnicissimo Stanislav, che sa che laddove non ci arriva lui c'è l'altro, a sradicare palloni dai piedi avversari. Ma non è tutto qui, perché Anguissa è molto di più: non è solo fisico e muscoli, è anche progressione, visione di gioco, dribbling, conclusione. E Lobotka non è solo giocatore di fino: il "cinghialotto" che resiste alle sportellate avversarie grazie al baricentro basso non lo tocchi, non lo sposti. Lui si ancora al terreno di gioco e ti fa impazzire. Impossibile trovare nella loro prestazione di ieri sera qualche sbavatura, qualche motivo di rimprovero, uno spiraglio verso la critica. Caratteristiche diverse, che proprio per questo si integrano alla perfezione. Ché, se è vero che la perfezione non appartiene alle cose umane, un assaggio di questa ci è fornito dal centrocampo azzurro. Se avete dubbi, riguardare Ajax-Napoli per conferma.
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