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Altro che New Era, il Napoli non conosce più gli obiettivi

editoriale di maurizio zaccone napoli
Il Napoli non sa più segnare, e pensare di dover guardare i risultati del Bologna è sconfortante
Redazione

Scrivere un editoriale post partita dopo una sconfitta non è mai facile. Se poi è l’ottava volta che succede in campionato e la dodicesima in generale da inizio campionato, diventa ancora più difficile. Da quando l’obiettivo si è ridimensionato al quarto posto, le contendenti sono diventate altre. E dopo che Lazio, Bologna, Fiorentina e Atalanta hanno vinto, a Milano devi sperare di portarla a casa, pur cosciente che l’impresa è ardua. E già pensare di dover guardare i risultati del Bologna è sconfortante.

Altro che New Era, il Napoli non conosce più gli obiettivi

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L’arbitro Doveri sembra rispettare il metro arbitrale della stagione, ovvero smarrire il cartellino giallo per gli avversari. Ma oggi l’arbitro non ha responsabilità in generale. Il Napoli si presenta con apparente modulo iperdifensivo ma in realtà mostra nel primo tempo più coraggio del solito, di certo più che con la sfida con la Lazio. Mazzarri qualche numero a sostegno della sua pavidità ce l'ha. Può dire: "vi ho fatto giocare con il 4-3-3 per 8 partite consecutive. Abbiamo prima vinto a Bergamo. Poi, nelle successive 7, in 6 di queste non abbiamo fatto un gol. In compenso ne abbiamo presi parecchi. A questo punto mi metto a 3 dietro. Perlomeno argino questi buchi difensivi. Poi in avanti magari qualcuno che ogni tanto inventa qualcosa ci sarà". Ed in realtà abbiamo cominciato a prendere meno gol e a non perdere più. Unica sconfitta, tra l'altro molto discutibile, la finale di Supercoppa persa 1-0. Però con questo modulo devi avere almeno un atteggiamento grintoso e propositivo nelle ripartenze (Hamsik-Lavezzi-Cavani... ricordate?). Invece osiamo poco. E il primo tempo di ieri in un certo senso ne è la prova. Poi nel secondo tempo cambia il modulo, cambia l'atteggiamento e guadagniamo campo ed occasioni. Rischiamo di più, è vero, ma cosa dobbiamo difendere? Il nono posto?


Il Milan viene da una sola partita persa nelle ultime 12 di campionato. E l'ha persa 2-3 a Bergamo, un campo complicatissimo, dove da 6 giornate chiunque vi mette piede esce sconfitto. E in queste 12 partite ha messo a segno la bellezza di 28 reti. Una media di 2,3 gol a partita. Noi, di contro, nelle ultime 9 partite non siamo riusciti a segnare in 6 di queste. Sei su nove senza fare un gol. Nonostante questo i rossoneri passano in vantaggio sull'unico tiro del primo tempo, con generoso contributo dei difensori partenopei. Il Napoli alla fine ci prova, per un pareggio che non smuoverebbe più di tanto la classifica ma al massimo un po' il morale. E sarebbe pure meritato. Ma il Napoli non sa più segnare; e diventano cinque le partite consecutive che non segna in trasferta, come non succedeva da quaranta anni. E finisce con l’ottava sconfitta stagionale. Per avere la misura chiara bisogna contare i punti dal primo posto non dal quarto. E sono 25 in meno dall’Inter. E ad essere masochisti dobbiamo anche confrontarci con noi stessi: alla 23° giornata dello scorso campionato avevamo 62 punti. 27 punti in più di oggi. Che sia tutta colpa della Pec è difficile immaginarlo.

Mazzarri in conferenza ci ricorda Monza, gli assenti, il palo, la temperatura e Marte che è entrato in Venere per cercare di vedere del buono nell'ennesima dipartita. Per spiegarci che lui la squadra l'ha presa al quarto posto e il suo obiettivo non era nemmeno il quarto posto, ma cercare di fare il più possibile. Quantomeno surreale. Ma al peggio non c’è mai fine e arriva poi il gran finale con Nicola Lombardo, capo della comunicazione del club. Si improvvisa prima cabarettista, dando la parola alla giornalista georgiana (“che fa sicuramente una domanda su Kvarasthelia”). Poi arriva la ramanzina ai giornalisti, con tono perentorio e autoritario: “Ho chiuso le domande, non insistete. Ho detto che questa è l'ultima... Ma non è questione di essere semplici, voi alle conferenze in stampa partecipate, conoscete le regole di ingaggio, e ho detto che questa è l'ultima. Ma siccome io sono molto curioso di sapere questa domanda, dovrà essere qualcosa di straordinario, allora.. (Mazzarri si imbarazza per il giornalista e si rende disponibile ad ascoltare) e Lombardo, come a scuola, ad alta voce, con quel tono da Marchese del Grillo, chiede: "Nome e cognome e Testata! ". Il collega fa la domanda e Mazzarri risponde. Il Marchese è soddisfatto, buonanotte a tutti. A una settimana dalla conferenza della pasta e fagioli, arrivano anche i riflessi della pietanza. In una società normale, il soggetto sarebbe stato multato dal suo presidente. Ma è molto più prevedibile che sia finita a pacche sulle spalle e complimenti. A rutto libero.
Anche questa è la New era.

A cura di Maurizio Zaccone

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