A guardare il pelo nell’uovo, c’è un solo campanello d’allarme: la fase difensiva. Contro il Cagliari, anche per meriti loro, qualche svarione dietro c’è stato: troppa facilità nell’arrivare al tiro. C'è da calibrare la fase difensiva che però numericamente funziona: un solo gol incassato, dal Parma sul rigore. Ma ciò che i numeri non mostrano è qualche rischio di troppo che corre la retroguardia. Può starci quando una squadra porta in avanti così tanti giocatori, ma contro squadre più forti (la prossima avversaria è la Juve) bisogna avere maggiore solidità ed equilibrio. Ecco, proprio quell'equilibrio invocato da Conte in risposta alle domande su un possibile cambio modulo: il vestito che il sarto sta cucendo sul Napoli sembra cascare bene, ma forse non calza proprio a pennello. Qualche cambio si potrà fare a Torino, anche perché tenere fuori McTominay diventa davvero difficile. Certo, nel calcio di oggi ci sono i 5 cambi e diventano fondamentali gli uomini in panchina, ma la qualità va sempre messa in campo dal primo minuto e il centrocampista scozzese ne ha da vendere. Conte medita, ma intanto si gode la vetta e un ruolino di marcia in salita rispetto alle altre big che nelle ultime uscite sono sembrate meno affamate del Napoli.
A cura di Giovanni Frezzetti
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