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Al mio segnale scatenate l’inferno!

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Il nuovo condottiero azzurro che ha riacceso il fuoco nella piazza (e si spera lo farà anche nella squadra)
Giovanni Frezzetti
Giovanni Frezzetti Caporedattore 

Un anno travagliato, ricco di sofferenza dopo l’apoteosi dello scudetto: una passeggiata all’inferno per il Napoli e i suoi tifosi che adesso, però, possono scatenarlo questo inferno nella sua accezione positiva. Antonio Conte è il nuovo Massimo Decimo Meridio del Napoli, il nuovo condottiero azzurro che ha riacceso il fuoco nella piazza (e si spera lo farà anche nella squadra). Una trattativa lunga, in stile De Laurentiis, ma questa volta ne è valsa davvero la pena. Il tecnico dovrà risollevare le sorti di un club arrivato al decimo posto, una situazione a lui congeniale visto che con Juve e Chelsea ha fatto lo stesso percorso giungendo poi a costruire una squadra vincente.

Al mio segnale scatenate l’inferno!

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Questo non vuol dire che sarà facile. Le prime difficoltà saranno proprio nella costruzione della rosa: la rivoluzione è dietro l’angolo e molti calciatori potrebbero lasciare l’azzurro. Conte, con Manna al suo fianco, dovrà valutare bene ogni mossa da fare: servono forze fresche e giocatori motivati che abbiano quel fuoco dentro, proprio come ce l’ha il tecnico. Non ci sarà l’Europa, ma questa delusione può essere un vantaggio: l’obiettivo minimo diventa arrivare in Champions, ma con una partita a settimana sognare non costa nulla. Ci vuole zelo nel lavoro quotidiano e sarà necessario creare quella cortina di ferro tra Castel Volturno e il resto della città, proprio come fece Spalletti. Ma senza voler guardare troppo avanti, il primo passo da compiere è certamente quello di dimostrare di essere il gladiatore: Conte avrà un pubblico esigente che lo guarderà dall’alto e un imperatore fumantino. Insomma, i leoni dell’arena (i calciatori) sono il problema minore in questa situazione.


Conte ha la cultura del lavoro e i ritiri saranno fondamentali in vista del campionato. La stagione parte presto, con la Coppa Italia nel weekend del 10 agosto, e un inizio sprint, avvolgente, porterebbe entusiasmo, proprio quello che consentì a Spalletti di iniziare una cavalcata trionfale. Luciano dall’arena ne è uscito vincitore, forse con meno favori del pronostico rispetto ad Antonio: ma sta proprio qui la sottile linea tra la gloria e il fallimento. Conte lo sa, quella folla dell’arena urlerà, di gioia o di disperazione, ma lui non dovrà farsi scalfire: giù l’elmetto e su la spada, per una lotta all’ultimo sangue. Solo allora potrà davvero alzare lo sguardo verso l’imperatore e la plebe e urlare: “Al mio segnale scatenate l’inferno!”. 

A cura di Giovanni Frezzetti

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