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Esperto di promozioni e talenti, ADL si complimentò con lui al Maradona: ecco chi è il nuovo DS

Esperto di promozioni e talenti, ADL si complimentò con lui al Maradona: ecco chi è il nuovo DS - immagine 1
Il feeling tra De Laurentiis e l'attuale nuovo d.s. parte dal 2021 e affonda le radici nella grande competenza ma soprattutto nell'umanità dell'ex Spezia
Mattia Fele
Mattia Fele Editorialista 

"Se è vero che ci sono stati dieci giorni di frequentazione, il presidente è stato bravissimo nel non fare trapelare la notizia. Non è usuale ed è, anzi, di pregio aver fatto uscire la notizia con un certo clamore". Queste le parole del nuovo d.s. del Napoli Mauro Melusoal 16 giugno 2023, intervistato ai microfoni di 1 Station Radio da chi scrive. La risposta riguardava l'arrivo di Garcia, in sordina. Ironia della sorte, il presidente De Laurentiis è stato - come sempre - fenomenale nel nascondere anche quest'altra imbeccata, quest'altra intuizione. La scelta sull'ex Spezia parte da lontano e nella fattispecie da un Napoli-Spezia 1-2 dell'Epifania (dal greco = rivelazione. Forse non è un caso) del 2021, in cui il presidente del Napoli scese formalmente negli spogliatoi ospiti per complimentarsi con il tecnico (allora Italiano ndr) e tutta la dirigenza ligure.

Oltre il curriculum

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In quel duetto di sfide allo Spezia - l'una terminata 1-2 come detto, l'altra 4-2 per il Napoli 22 giorni dopo in Coppa Italia - De Laurentiis aveva annusato quell'aria di competenza e di umanità positiva che in tanti altri casi ha portato alle sue scelte coraggiose. Giudicate sempre bizzarre a primo acchitto ma spesso vincenti (fu lo stesso per Bigon che poi, grazie alla sua competenza portò con sé a Napoli gli stessi Micheli e Mantovani). Mauro Meluso non vanta un curriculum d'alto borgo: è ex d.s. dello Spezia, Foggia, Padova, Pisa, Sangiovannese, Teramo, Ternana, Frosinone, Cosenza, Lecce. È un classe 1965, un dirigente vecchia scuola che prende sciarpa e cappello e va a sedersi nelle più difficili tribune del mondo per assistere dal vivo a quei talenti gustosi da proporre alle sue squadre. Così fu per il Lecce, quando in piena pandemia si recò ad assistere al match tra Vasco e Goias a São Januário in Brasile alla ricerca di un talento del Corinthians, per poi riuscire dal 2016 al 2020 a riportare i salentini in Serie A.


Sempre coi giallorossi fu in grado di portare in Italia il noto Antonin Barak, cercato a lungo dal Napoli ed esploso proprio in Salento prima recarsi all'Hellas, per poi segnare il gol decisivo per la finale di Conference League con la Fiorentina nello scorso maggio. O ancora il difensore Kiwior, passato poi all'Arsenal nella scorsa finestra di mercato. Sotto la sua direzione si sono avvicendati tecnici dal gusto sopraffino come Liverani (anch'egli vinse con il Lecce al San Paolo per 2-3) e Italiano, due giovani moderni che si vestono perfettamente anche del Napoli-pensiero. È il classico colpo alla De Laurentiis, che stranisce e stupisce ma che si rivela essere giusto con il tempo. L'unico dubbio potrebbe sorgere sull'effettiva abitudine a certi contesti: esistono d.s. straordinari nello scegliere giocatori di un certo tipo per squadre di un certo livello, ma ora che tutto sarà amplificato riuscirà Mauro Meluso - con l'aiuto di Micheli e Mantovani - a dimostrarsi all'altezza?

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A cura di Mattia Fele