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Meluso: “Felice di essere qui, ecco come mi ha convinto De Laurentiis. Su Osimhen…”

Meluso: “Felice di essere qui, ecco come mi ha convinto De Laurentiis. Su Osimhen…” - immagine 1
Le dichiarazioni del nuovo direttore sportivo del Napoli in conferenza stampa, direttamente dal ritiro di Dimaro
Edoardo Riccio
Edoardo Riccio Giornalista 

Quest'oggi Mauro Meluso, direttore sportivo del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa da Dimaro, sede del ritiro della squadra azzurra. Ufficializzato circa una decina di giorni fa, l'ex ds dello Spezia dovrà raccogliere la pesante eredità di Giuntoli, ormai alla guida della Juventus. Il direttore sportivo risponderà ad alcuni quesiti inerenti a determinate tematiche.

Le dichiarazioni del ds Meluso

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Di seguito le dichiarazioni del nuovo ds del Napoli: "Pensieri sulla proposta azzurra? Quale sarà poi il futuro di Osimhen? "Le mie sensazioni sono molto positive, le mie responsabilità aumentano rispetto al passato. Ho fatto calcio a tutti i livelli sia da calciatore sia da direttore sportivo. Aumenta anche il numero dei tifosi a certi livelli, ma questo è motivo di stimolo non di paura. Grazie a Micheli, Chiavelli e al presidente De Laurentiis. Sono stato chiamato all'improvviso. Il presidente ha anticipato l'aneddoto. Ci sono stati dei contatti da quel momento, ma il 13 luglio il presidente ha fissato un incontro chiamandomi alle 7:30 del mattino. Mi conosceva già, ma ha fatto molti quesiti. Sono stato invitato a pranzo anche con Micheli, Aurelio ha tirato fuori un fogliettino e ci siamo subito accordati. Per quanto riguarda Victor, se riusciamo a tenerlo, è una gran cosa. Fa la differenza in Serie A, ma sono appena arrivato. Valuteremo questi aspetti su cui lavorare in concerto".


Sull'addio di Kim: "Da domani programmeremo i prossimi impegni, anche se Micheli, Chiavelli e De Laurentiis sono andati avanti con il loro lavoro. Kim andrà sostituito, lavoreremo per questo".

Sulle richieste della società e sul suo ruolo: "Questa è una grande società, le decisioni vengono prese in gruppo. Il presidente mi chiedeva se fossi una persona che si occupasse non solo del mercato e dei rapporti interconnessi con lo spogliatoio. Bisognerà lavorare anche all'interno e sui pochi calciatori i quali andranno sostituiti. Alcune strategie restano all'interno dell'ambiente".

Sui possibili rinnovi e sulla telefonata del presidente: "Una squadra che vince come il Napoli è straordinaria, complimenti agli artefici di una vittoria così netta. Evidente che terrei tutti, ma bisogna monitorare le dinamiche, nel calcio ci sono numerose varianti. Si lavora su questo, il Napoli dovrà lavorare per mantenere alta l'asticella e continuare ad essere competitivo. Questa squadra ha vinto lo scudetto e negli ultimi anni ha subito una crescita incredibile. per quanto concerne la telefonata, sono rimasto sbalordito, il Napoli è un'occasione inaspettata. Sono nel posto giusto, ma non pensavo potesse accadere".

Sul possibile contributo da offrire alla squadra: "Non saprei bene, ma ho fatto calcio a tutti i livelli. Sono una persona d'esperienza, svolgo questa professione da tempo per motivi calcistici e non solo. Ho tentato sempre di mantenere un profilo basso, questo mi reca grande forza. Conosco bene il calcio in tutte le sue sfaccettature. Quando avevo 13 anni fui selezionato per giocare nelle giovanili del Napoli, ma mia madre si oppose al mio trasferimento. L'anno dopo iniziare a giocare per la Lazio. Ma il Napoli è sempre stato nella mia traiettoria".

Sul mercato arabo e su possibili interessi per gli azzurri: "Non mi è stato riferito di nessun interesse arabo per i nostri calciatori. Da domani cominceremo a parlarne. I club saudita hanno possibilità economiche maggiori rispetto ai club italiani, non possiamo competere. Hanno sballato il mercato".

Sul suo biglietto da visita: "Spesso chi trova scuse si nasconde alle spalle delle sue responsabilità. Sono abituato invece ad andare incontro ad esse, è una mia filosofia di vita".

Sui cambiamenti riscontrati e sulla possibilità concessa: "Nel calcio le cose funzionano quando è presente una società coerente e dunque credibile. Ciò è fondamentale perché i calciatori, protagonisti delle vittorie, possono essere incerti e poco entusiasti se una squadra è poco credibile. Per ciò che riguarda il campo, l'allenatore deve applicare delle regole e deve farle rispettare. Avere delle regole è una sorts di bibbia".

Sul suo tifo e sugli aspetti sorprendenti del Napoli: "Non tifo nessuna squadra, non tengo a questi aspetti. Tifo per la squadra per cui lavoro, darò tutto per il Napoli per la possibilità concessa. Ho tanti amici napoletani, parlavo spesso con loro del Napoli. Credo che mi abbia colpito il calore della piazza, a dicembre feci una gita e il popolo era al settimo cielo, sebbene mancassero alcuni mesi allo scudetto. Aumentano di conseguenza anche le responsabilità in questi contesti. Il presidente, tuttavia, ha lavorato benissimo in questi anni, lo scudetto il coronamento di un sogno. L'entusiasmo un carburante per il futuro".

Sul modo di rinforzare la squadra: "Dobbiamo fare riunioni e capire bene dove migliorare e cosa tenerci ben stretto, sono arrivato davvero da pochi giorni e non ho ancora preso pienezza del mio ruolo".

Sulle complicazioni del mercato sudamericano: "Sono norme che ci penalizzano, poi c'è la legge del governo precedente per richiamare i cervelli in patria ma alla quale ci siamo appoggiati anche troppo".