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Spalletti: «Il mercato mi toglie, non mi dà niente»

Redazione

INVIATO AD APPIANO – Luciano Spalletti ha “pizzicato” i suoi giocatori, in particolare Perisic, e ha sottolineato le difficoltà del match contro il Torino del corregionale Mazzarri, lodato dopo le tensioni del passato. La...

INVIATO AD APPIANO - Luciano Spalletti ha “pizzicato” i suoi giocatori, in particolare Perisic, e ha sottolineato le difficoltà del match contro il Torino del corregionale Mazzarri, lodato dopo le tensioni del passato. La vigilia di Torino-Inter il tecnico di Certaldo l’ha vissuta con grande partecipazione come spesso succede quando ha di fronte incontri complicati.

Spalletti, come ha visto la squadra in settimana?

L’ho vista lavorare in modo corretto. Avevamo tutta la settimana a disposizione e abbiamo sviluppato tutti i contenuti nel modo giusto.

Che Inter si aspetta?

Nell’ultima partita non abbiamo fatto una prestazione del livello che potevamo. Mi aspetto che ci siano quelle attenzione e quella forza per andate a vincere la partita contro un cliente scomodo.

In quale parte del campo si deciderà Torino-Inter?

Il Torino è una squadra fisica e di corsa, che sporca sempre la partita. Ci sarà da capire dove andranno a finire le seconde palle e le imprevedibilità che vengono da contrasti fisici.

Nainggolan sarà titolare?

Non lo raccontiamo. Sta continuando a mettere a puntino la sua macchina potente che ha bisogno di essere sostenuta per andare forte e non sbandare.

Ha visto qualcuno con la testa altrove in settimana?

La settimana si è sviluppata in modo corretto. Il mercato mi toglie sempre qualcosa e non mi dà mai niente. Soprattutto quando si incontrano partite difficili così, metterci altre attenzioni mi toglie qualcosa in ottica del mio lavoro. Per quel che riguarda i piccoli contrattempi durante una settimana ce ne sono diversi. C’è chi ha avuto due linee di febbre, chi è affaticato e chi ha preso una botta: se queste bischerate che succedono giornalmente qualcuno le fa diventare una cosa grave, allora è differente.

Nell’Inter è uscito Thohir ed è entrato LionRock Capital. Sarà un’Inter più forte?

Mi immagino che ci siano prospettive importanti e che la società sia ancora più forte. Se lo meritano i nostri tifosi ai quali vanno date delle risposte serie e importanti.

Si va verso la conclusione di una stagione importante. Si aspetta dai giocatori più talentuosi un salto di qualità?

Io non mi aspetto da alcuni giocatori di più, mi aspetto di più dalla squadra. Dare delle dipendenze va accettato, ma da qua dentro non funziona. Per arrivare in Champions non si dipende da un giocatore. Ognuno deve essere nelle condizioni di sviluppare nel miglior modo possibile quello che deve fare. A volte riesci a mettere il 50%, a volte l’80%, a volte il 110%, ma tutti devono creare i presupposti per un’Inter forte.

Icardi è un po’ appannato in campionato. Dipende da lui o dalla squadra che lo cerca di meno?Secondo me sta facendo un buon campionato e sta facendo un gioco che riguarda le sue qualità e le sue caratteristiche. Poi ci sono cose che ti riescono meglio e altre peggio.

Che Toro si aspetta domani?

E’ una squadra costruita dal punto di vista fisico, è una squadra imponente e importante. Usa contrasti e duelli fisici molto bene. Sotto l’aspetto della garra dobbiamo metterci qualcosa di più: non è la nostra caratteristica, ma bisogna essere pronti a contrastare quello che passa durante le gare. Bisogna andare a pulire i palloni. Loro sono bravi e hanno un allenatore e un club forti. Mazzarri la sa tutta la storia, lo sento molto simile come decorso professionale. E’ partito da niente e ha allenato in giro per il mondo.

Perisic come sta?

E’ normale che nei momenti di mercato si parli di lui perché è un giocatore forte. Si parla dei giocatori forti sul mercato, di quelli che non hanno richieste non si parla. Perisic piace e tutti lo vorrebbero avere nella propria squadra, ma questo bisogna che si concretizzi e che ci siano numeri che supportino certi ragionamenti. Lui però sa bene qual è la sua professione e ci si aspetta da lui che continui a fare quello che ha sempre fatto.

Si aspetta un Torino a due punte o a tre punte?

Con Zazza le punte sono due perché Iago, che io ho avuto, sa fare tutto, anche dei rientri importanti di 100 metri. Zazza ha fisicità e con Belotti ti creano quell’impatto sui centrali che è abbastanza imponente e importante. Bisognerà tenere la palla distante dalla nostra area di rigore e cercheremo di costruire la nostra controffensiva

Cedric che giocatore è? Quanto vi può essere utile?

Cedric lo conoscono tutti. E’ legato al fatto di Vrsaljko e quella casella lì andava sostituita. Lui sta verificando il da farsi insieme alla società e all’Atletico. Va fatto un ragionamento a tre perché il cartellino è di proprietà dell’Atletico. Stanno valutando il meglio per il calciatore.

Come sta Politano?

Ha avuto martedì un piccolo affaticamento, in alcune esercitazioni nei giorni successivi lo abbiamo messo e in altre lo abbiamo tolto. Il day by day diventa importante per capire come sta. Lo dobbiamo valutare anche oggi. Siamo tutti fiduciosi che sia a disposizione e poi ci sarà da fare delle altre valutazioni: impiegarlo per 90’ è difficile.

Qual è il futuro di Dalbert?

Dalbert è il più forte di tutti e per il futuro su lui puntiamo. Giocatore di grande livello e di grande spessore. Ha giocato poco perché davanti abbiamo un altro fortissimo. Colpa anche mia.

Farà rotazioni in vista della gara con la Lazio o le farà poi contro il Bologna?

Bisogna vedere le risposte che verranno fuori da Torino-Inter per capire quello che faremo in futuro.

Con Godin in rosa punterà la prossima stagione sul 3-5-2?

Ma Godin ha firmato? Si fanno salti tripli di fantasia… Io adesso ho a che fare con altri calciatori e siamo sotto osservazione. Mi sentono e ci sentono tutti. Siete sotto osservazione anche voi. Contro il Torino abbiamo giocato con la difesa a tre all’andata. Dipende dalle caratteristiche dei giocatori e da come si mettono in campo. Corriere dello Sport.