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INVIATO AD APPIANO - Luciano Spalletti tende la mano a Mauro Icardi. Nella conferenza stampa di oggi il tecnico nerazzurro ha parlato a lungo della vicenda dell'attaccante.
Spalletti, come è stato il clima in questi giorni alla Pinetina?
Noi dobbiamo rendere conto di quello che facciamo in campo e tutto il resto non ci deve far perdere di vista la strada da percorrere. Dobbiamo giocare bene a calcio e cercare di vincere.
La gara contro la Samp potrebbe essere la terza vittoria di fila?
L’aspetto mentale conta tanto perché i nostri trascorsi dicono che quando ci sono troppe cose che si vanno a mettere sopra la testa della squadra, le reazioni sono inferiori rispetto a quello che si potrebbe. Noi abbiamo un solo obiettivo: sguardo fisso verso la partita e la vittoria.
La Samp è reduce da due sconfitte di fila. E’ preoccupato dalla loro voglia di rivincita?
E’ un cliente scomodissimo perché ha un allenatore che è un grandissimo uomo di campo e sa far giocare bene la squadra. Inculca nei suoi i compiti individuali e il modo di stare in campo. Hanno fatto molti punti giocando bene a calcio e la sconfitta nella partita contro il Frosinone è stata una casualità per come è maturata la sconfitta. Giampaolo è uno dei migliori tecnici nel nostro campionato e la Samp si sta giocando l’accesso all’Europa perché lo merita.
Come sta Keita?
Keita purtroppo ha avuto dei rallentamenti nel senso che si pensava che potesse colmare il decorso di guarigione. Ci vorrà qualche giorno in più. Oggi sarà il primo giorno dopo la trasferta e il viaggio.
Ieri ha rivisto Icardi: cosa le ha detto e come pensa di gestire la situazione?
Purtroppo mi debbo ripetere perché per noi è stata una scelta molto dolorosa e difficile da prendere, ma per il ruolo che hai quando professionalmente ti chiami in un modo all’interno di un contesto, la cosa fondamentale è essere giusti. E’ una questione di correttezza per l’Inter e per il gruppo. Abbiamo una finestra aperta per gli sportivi, ma all’interno dello spogliatoio abbiamo un portone aperto perché ci diciamo le cose in faccia. E’ stata presa una decisione non contro Icardi, ma a favore dell’Inter. Questo è stato il dialogo di ieri. Non si può spiegare tutti i dettagli e i particolari, ma si può dire che è un provvedimento per la correttezza. Abbiamo da rendere conto all’Inter e ai nostri tifosi. A questo punto qui non potevamo fare più niente perché ci ha creato disagio prendere questa decisione perché Icardi è un calciatore forte.
Icardi come sta? E’ convocabile per domani?
Ha un problema e per il momento non è in condizione di giocare. Non sarà convocato. Anche Keita dobbiamo aspettare qualche giorno in più: avrà bisogno di qualche allenamento in più per giocare.
Come si esce da questa situazione con Icardi? Stamani la macchina di Wanda Nara è stata colpita da un sasso…
C’è una cosa più importante di questa vicenda ovvero i risultati della squadra. Purtroppo lui non ci sarà e noi dobbiamo esibire la nostra professionalista e non bisogna risparmiare neppure un centimetro. Per il bene dell’Inter siamo disposti a passare sopra a tutto e a tutti. Spero che quello che ha fatto quel gesto (il lancio del sasso, ndr) sia preso. Per il resto sguardo fisso verso questa direzione: a me domani sera interessano gli altri perché Icardi non c’è.
Perdendo Icardi da punto di vista tecnico per la squadra è un bel danno. Come lo sostituirà?
Icardi e Lautaro possono giocare insieme, ma sono simili nel modo di giocare. Ci sarà da vedere se Lautaro ha quella cattiveria agonistica che ha fatto vedere Mauro, ma mi sembra che gli ingredienti ci siano tutti. Lautaro ha un carattere definitivo e forte, una personalità importante e lo ha dimostrato perché contro la Lazio aveva sbagliato il rigore. E’ stato assecondato e gli si è fatto battere giovedì, anche se non era lui che lo doveva battere. E’ già disinvolto a palleggiare con la squadra.Questo non vuol dire che si può fare a meno di Icardi. Noi finché resta nell’Inter lo vorremmo usare perché è una forza che abbiamo a disposizione. E tutta la forza che abbiamo vorremmo farla convergere verso il bene della squadra che è fatto dai gol segnati e da quelli che un reparto non fa prendere.
C’è un processo da qui a fine stagione per far tornare Icardi a giocare. Cosa può fare per rientrare?
Ci sono dei passaggi logici che sono sotto gli occhi di tutti. Prima di tutto deve essere nel contesto di squadra e i ragionamenti devono essere fatti nell’ottica della squadra. I regolamenti interni li fanno da soli i giocatori perché bisogna che tra di loro si portino rispetto. Detto questo però bisogna parlare della Sampdoria che è un cliente scomodo, una squadra allenata da Giampaolo, che è in lotta per l’Europa e che gioca benissimo nonostante facciano più attenzione al mercato in uscita che a quello in entrata.
Lei ritroverà Sabatini domani. Lo saluterà con affetto?
Con lui sono in contatto continuo. So come sta, ci si messaggiamo perché lui a volte confonde la notte con il giorno ed è bene mandarsi i messaggi. Lui è come Marotta anche se voi volete far sembrare che io sono contro Marotta…
Questa è stata una settimana particolare e dal punto di vista mentale la squadra ha avuto una buona reazione.
Sì abbiamo fatto una partita bellissima per mettere dentro le nostre qualità a Vienna. Quando c’è una tensione così forte dentro la testa dei calciatori, non è facile per club di questo livello qui dove ancora non siamo così solidi. Qui non si può inserire il pilota automatico, bisogna guidare.
Oltre a Lautaro e Keita, pensa di cambiare ruolo a qualcuno per giocare centravanti?
Politano ha fatto la punta con Iachini nel Sassuolo. Sa gestire la palla tra i piedi, ma ha bisogno di muoversi. La prima punta però la può fare anche Perisic, attaccando lo spazio, ma noi confidiamo sempre nella ragione ovvero di usare tutte le cose che ci sono a disposizione. Abbiamo la possibilità di gestire molte risorse e vorremmo averle tutte a disposizione.
Si aspetta di vedere Icardi a San Siro?
Quello che gli dovevo dire gliel’ho detto. Io devo essere giusto dentro lo spogliatoio: una volta puoi passare sopra a una cosa, ma poi ci sono dei momenti in cui non puoi passarci sopra perché poi c’è il bene dell’Inter. Io lascio anche spazio a loro per parlare al termine dell’analisi di una partita o di altri argomenti.
Come ha reagito la squadra alla vicenda di Icardi?
Handovic il capitano lo aveva già fatto e Ranocchia è il vero capitano di questo spogliatoio perché si è messo a difesa dell’Inter, uno che azzecca tutti i messaggi da mettere sui social mentre qualcuno ogni tanto rischia di buttarla di fuori. Il leader è colui che sta dentro la squadra e non tu lo noi. Poi quando c’è un problema esce fuori e difende la squadra. Il leader difende la squadra e noi di leader ne abbiamo. Come Mauro, Handanovic, Ranocchia e per Borja Valero che sa come si sta nel gruppo.
C’è un’analogia tra il caso Icardi e il caso Totti?
Non sono io che ho preso questa decisione di Icardi, ma è stata l’Inter. Mentre là c’era la Roma.
Quando vede Lautaro?
E’ un mio calciatore, uno che si butta nel fuoco e mi piace in generale, per modo di fare e per impeto. Corriere dello Sport.
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